Politiche giovanili, Erasmus+: luce verde dal Parlamento europeo.

Martedì sera, i deputati hanno adottato in via definitiva il programma Erasmus+ per il 2021-2027, il programma faro dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Il testo, approvato senza votazione data l’assenza di emendamenti, entrerà in vigore immediatamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Il regolamento, però, prevede delle disposizioni sulla retroattività per garantire una transizione armoniosa dal precedente periodo di programmazione, che di fatto ha assicurato l’entrata in vigore del nuovo Erasmus+ dallo scorso 1° gennaio 2021.

Il programma, pilastro fondamentale per la promozione dell’identità europea, vedrà i suoi finanziamenti quasi raddoppiati nel periodo 2021-2027 (oltre 28 miliardi di euro da diverse fonti) rispetto ai sette anni precedenti (14,7 miliardi di euro). Dotazione finanziaria per il nuovo settennato al quale si è aggiunto l’importo aggiuntivo di 1,7 miliardi di euro nel corso delle fasi conclusive dei negoziati con il Consiglio europeo.

Scambio Giovanile Erasmus+
Scambio Giovanile Erasmus+, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Il nuovo Erasmus+ offrirà più strumenti e risorse a sostegno dell’inclusione e, adesso, la Commissione e i Paesi UE dovranno presentare piani d’azione per migliorare l’accesso all’apprendimento e alla mobilità per le persone che storicamente hanno avuto meno possibilità di parteciparvi, come nel caso delle persone con una disabilità, in stato povertà, o che vivono in località remote o provenienti da un contesto migratorio.

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Per chi non dovesse avere mezzi sufficienti a coprire i costi iniziali di partecipazione al programma (ad esempio per l’acquisto di un biglietto ferroviario o la prenotazione di un alloggio) sono previste sovvenzioni supplementari, compresi gli anticipi. Le domande con costi più elevati legati a misure a garanzia dell’inclusione non potranno essere respinte.

Rispetto al precedente Erasmus+, ancora, il nuovo programma sarà esteso per permettere agli studenti dei programmi d’insegnamento per adulti di trascorrere fino a sei mesi in un altro paese dell’Unione. Ciò aiuterà le persone di ogni età e provenienza ad acquisire nuove competenze lavorative e di vita, affinché possano adattarsi meglio ai cambiamenti collegati alle imminenti transizioni verde e digitale e al post pandemia di Covid-19.

Il nuovo Erasmus+ sarà più semplice e gestibile, con sistemi informatici più agevoli da usare e meno pratiche amministrative. Offrirà uno speciale sistema di finanziamento per “partenariati su scala ridotta”, destinato alle organizzazioni più piccole come le associazioni giovanili e i club sportivi. Su questo punto si spera di non dover assistere nuovamente agli ormai noti disservizi della piattaforma informatica Erasmus+, nonché a garantire il multilinguismo della piattaforma, ancora ferma alla sola versione in lingua inglese.

Progetto giovanile, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Progetto giovanile Erasmus+, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Verrà inoltre misurato il contributo del programma al raggiungimento degli obiettivi di spesa per il clima dell’UE e ne sarà ridotta l’impronta ambientale, per esempio incentivando mezzi di trasporto rispettosi del clima per i partecipanti.

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Tra le iniziative inserite nel programma anche DiscoverEU, che offre ai giovani l’opportunità di richiedere un pass gratuito per viaggiare in Europa a scopo didattico (ad esempio per frequentare un corso intensivo di lingua o partecipare a un laboratorio museale) e scoprire la diversità culturale e linguistica del continente.

Ancora, la linea “Università europee” per consentire agli studenti di laurearsi combinando gli studi in diversi paesi dell’UE, e quella sui “Centri di eccellenza professionale”, finalizzata a creerà ecosistemi di competenze locali, collegati a livello internazionale.

Giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata
giovani, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Un nuovo programma che per il relatore MIlan Zver del gruppo del Partito Popolare Europeo rappresenta “uno dei programmi dell’UE con la maggiore dotazione finanziaria e che include molti miglioramenti sostanziali, in modo da poter continuare a rafforzare il senso di appartenenza europeo e offrire migliori opportunità di lavoro agli europei. Il Parlamento controllerà da vicino la sua attuazione per garantire che Erasmus+ diventi più inclusivo e offra opportunità al maggior numero di persone”.

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Per la presidente della commissione parlamentare per la cultura e l’istruzione Sabine Verheyen “Erasmus+ è una storia di successo europeo e lo porteremo avanti grazie ai nostri sforzi. Mette in contatto persone di ogni provenienza e contribuisce a creare una vera comunità europea. A causa della pandemia – prosegue Verheyen – i giovani e tutti coloro che desiderano imparare, studiare e incontrare nuove persone stanno affrontando sfide enormi. E la situazione è ancora più difficile per chi proviene da ambienti emarginati. Ora più che mai, è importante che l’Europa li raggiunga e venga loro incontro localmente, fornendo loro gli strumenti per crescere, attivarsi e collegarsi gli uni con gli altri. Nessuno deve essere lasciato indietro. Questo è esattamente ciò che stiamo cercando di fare con la nuova generazione di Erasmus+”.