Intelligenza artificiale: i giovani sardi a scuola di impresa innovativa.

Far comprendere ai giovani sardi le potenzialità dell’intelligenza artificiale e il suo potenziale impatto . È questo l’obiettivo del progetto AI 4 SE, Artificial Intelligence for small entrepreneurs (Intelligenza artificiale per piccoli imprenditori) realizzato dall’associazione Rumundu.

Progettualità che ha visto il coinvolgimento di 100 studenti di 8 scuole secondarie di secondo grado della Sardegna. Un cammino, ricordano i promotori, avviato a ottobre 2023 e proseguito con un calendario di lezioni con sessioni didattiche, attività di laboratorio d’impresa, progettazione sociale e approfondimenti tenuti da esperti. Nei giorni scorsi il gran finale con un evento speciale, un vero e proprio hackaton in cui sono stati premiati i tre progetti selezionati considerati migliori.

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Al primo posto il progetto “How are You?”, presentato da Stefano, Eva Linda, Helena e Lorenzo dell’Istituto Panedda di Olbia. Un’applicazione innovativa per monitorare lo stato di salute dei pazienti ricoverati, consentendo alle famiglie di essere costantemente aggiornate e in contatto con gli operatori sanitari. Al secondo posto il progetto “La tradizione al servizio della sostenibilità” dei giovani dell’Istituto Pellegrini di Sassari che ha puntato, invece, sulla valorizzazione dei prodotti locali, garantendo equità per i produttori e vantaggi per i consumatori finali. Al terzo posto, infine, il progetto “PEC – Percorso Extraurbano Ciclabile” del Liceo Euclide di Cagliari che ha proposto una soluzione sostenibile per risolvere il problema della scarsa mobilità tra comuni limitrofi, attraverso la realizzazione di un percorso ciclabile sicuro.

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“I giovani di oggi crescono circondati dall’intelligenza artificiale – sottolineano Stefano Cucca e Alessia Pinna di Rumundu -. I loro valori, modi di pensare e codici morali vengono plasmati anche dalla tecnologia che è sempre presente nella loro vita quotidiana. L’approccio più efficace per proteggere la loro sicurezza e il loro benessere è educarli all’uso consapevole e responsabile della tecnologia”. Ma non solo, anche alle prospettive di formazione e lavoro: “Non dimentichiamoci – precisano da Rumundu – che dietro quell’intelligenza, per quanto potente possa essere, non c’è nulla di “artificiale: è tutto frutto del lavoro e dei contributi forniti e impostati dall’uomo”.