Anno europeo dei giovani: la comunicazione dell’Esecutivo von der Leyen.

Nonostante la principale buona pratica per l’inclusione dei giovani in Ue sia sempre meno accessibile, recentemente, lo scorso 10 gennaio per essere precisi, la Commissione europea ha adottato la sua comunicazione sulla presunta eredità dell’Anno europeo dei giovani 2022.

Iniziativa, per l’esecutivo europeo, che “mette al centro la dimensione giovanile nelle politiche giovanili delle politiche Ue” per consentire loro “di avee maggiore influenza sulle politiche dell’Unione”. Che si tratti di un nuovo tentativo di brainwashing? Non è dato saperlo ma, guardando alla realtà dei fatti, l’anno europeo dei giovani tutto porterebbe a pensare tranne l’aver costituito una occasione sostanziale per il miglioramento della condizione giovanile dei giovani. Ricordiamolo, lo stesso Parlamento europeo, attraverso la Commissione Cult, ha dato per l’ennesima volta il suo parere tranchant, per usare un eufemismo, circa l’azione europea a sostegno dell’inclusione dei giovani.

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Poi che ci siano “organi consultivi” o altri enti interessati a promuovere una lettura diversa dell’Anno europeo dei giovani è un’altra questione…

“La Commissione – reca la nota realizzata per l’occasione – consoliderà il Dialogo europeo con i giovani attraverso l’incontro tra giovani e Commissari e – l’immancabile – una nuova piattaforma che faciliterà lo scambio continuo con le organizzazioni giovanili, i ricercatori, gli Stati membri e le altre istituzioni dell’UE”. Chissà cosa si inventeranno dalle parti dell’Ue dopo la ‘macchiettistica’ piattaforma the voice of the Europe”.

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