Italia Paese difficile per i giovani, Tiziana Cignarelli: “Incarichi a pensionati nella PA”.

“Amministrazioni titolari di progetti potranno affidare incarichi di consulenza anche a personale in quiescenza, non è chiaro se a titolo gratuito o no”. Una dichiarazione che evidenzia, ancora una volta, che il Belpaese non è una nazione per giovani. A ricordarlo è la segretaria generale della FLEPAR – la Federazione dei professionisti pubblici – Tiziana Cignarelli, commentando la decisione del Governo Draghi di affidare incarichi nella Pubblica Amministrazione in deroga al divieto tuttora in vigore in ottica di spending review che proibisce alle P.A. di attribuire incarichi a soggetti già lavoratori privati o pubblici in pensione.

“Come si pensa di assicurare il futuro di una PA competitiva e competente se non si superano vecchi schemi e vecchie logiche? Soltanto qualche mese fa – continua Cignarelli – il Ministro per la Funzione Pubblica Brunetta dichiarava che la PA avrebbe aperto le porte ai giovani in una prospettiva di rigenerazione della PA. Recovery Fund e assunzioni per garantire il turn over nella PA sarebbero stati la chiave per quello che era stato definito come il nostro rinascimento post pandemico“.

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“Le amministrazioni titolari di progetti per il PNRR potranno affidare incarichi a pensionati. Il punto – prosegue la Cignarelli – è che le consulenze ai pensionati hanno rappresentato spesso una continuazione di incarichi apicali paralleli a quelli formali, in barba anche alle regole di trasparenza, legalità e responsabilità delle decisioni. Non si è mai fatto nemmeno il monitoraggio più volte richiesto di quanti fossero, dove fossero e per quali ruoli sono stati conferiti fino ad ora gli incarichi di consulenza. Se aggiungiamo che le assunzioni di competenze tecniche hanno nei fatti dato conferma delle perplessità più volte espresse per l’idoneità e la non competitività degli inquadramenti offerti, ci chiediamo quale sia il disegno per la PA del futuro“.

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Mantenere i giovani italiani/e alla porta continua a rappresentare un must anche in questa Legislatura, devastata prima dalla coalizione sovranista-populista e adesso dal ‘Governo delle competenze” di Mario Draghi.