Erasmus+ ed ESC, sì all’intesa UE-Turchia. Stato di diritto ad uso e consumo?

La Commissione Europea e la Turchia hanno firmato l’accordo per la partecipazione dello Stato extra UE ai programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà per il periodo 2021-2027.

Per effetto della nuova intesa – siglata dall’Ue con un Paese caratterizzato da una particolare crisi dei diritti umani e da una politica estera particolarmente aggressiva verso alcuni Paesi UE, come Cipro – ricercatori, innovatori, studenti, alunni, tirocinanti, insegnanti e giovani potranno continuare a partecipare alle stesse condizioni dei partecipanti degli Stati membri dell’UE.

Un nuovo accordo che non può che far ragionare nel merito della coerenza dell’azione dell’UE sullo Stato di diritto. C’è da chiedersi dove essa sia di casa riflettendo, in particolare, sul muro contro muro promosso giustamente contro Paesi UE quali la Polonia e l’Ungheria, e, ancora, se esso debba essere considerato, invece, quale mero strumento di pressione politica impiegato a proprio uso e consumo.

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Mariya Gabriel, Faruk Kaymakcı, foto European Union, 2021/ Lukasz Kobus

Riflessioni che non hanno impedito alla Commissione europea, tramite la commissaria Mariya Gabriel, e all’ambasciatore Faruk Kaymakcı (direttore per gli affari dell’UE e viceministro degli affari esteri), di procedere alla firma degli accordi lo scorso 27 ottobre, “rafforzando ulteriormente – come riportato nella nota della Commissione – l’alleanza tra l’UE e la Turchia per realizzare priorità comuni, come la doppia transizione verde e digitale”. Basterebbe leggere le numerose interrogazioni parlamentari degli eurodeputati per palpare la crescente contrapposizione tra i valori europei e quelli proposti dall’attuale regime di Erdogan…punti di vista!

Ma la Turchia per l’UE rappresenta un partner irrinunciabile, specialmente per il programma Erasmus+ che, tra il 2014 e il 2020, ha portato circa 740 milioni di euro per i progetti turchi, coinvolgendo in attività di mobilità all’estero 36.500 organizzazioni e 315.000 persone tra studenti, tirocinanti, personale e insegnanti, mentre nell’ambito del Corpo Europeo di Solidarietà – nel periodo 2018-2020 – sono stati finanziati nel Paese extra-UE ben 350 progetti di volontariato e 150 progetti di solidarietà.

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Foto di Şinasi Müldür da Pixabay