2022: l’anno dell’emancipazione giovanile per Fabiana Dadone.

Nel pieno dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, la ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha ricordato attraverso un post pubblicato nel proprio blog, gli interventi (purtroppo di piccolo cabotaggio) realizzati dall’Esecutivo Draghi per i giovani italiani. Una lista di iniziative di basso respiro per i ragazzi e le ragazze del Paese, facilmente riscontrabile volendo andare oltre l’autoreferenzialità della comunicazione istituzionale di Governo. Una narrazione distorta per i giovani italiani ‘stranamente’ mai stigmatizzata da parte dei vari consessi istituzionali nazionali per i giovani…

Non sorprende, ancora, l’assenza di alcun contraddittorio tra partiti sugli interventi di Governo per i giovani italiani, decisamente fuori dal focus della sempre più telefonata dialettica partitica di questa Legislatura.

Un Governo che, nonostante l’emergenza, prosegue nel segno delle precedenti legislature nell’ambito dell’applicazione degli interventi spot per i giovani italiani, giustificando tali misure con scarso senso critico. Eppure, come confermato ormai dalle periodiche rilevazioni statistiche dei principali istituti italiani ed europei, i dati sullo sradicamento progressivo della popolazione giovanile italiana sono sempre più evidenti, per non dire incontrovertibili.

In risposta a siffatto clima di menefreghismo istituzionale, scende in campo, però, la nota edulcorata sulla bontà della politica dell’Esecutivo Draghi per i giovani italiani pubblicata sul blog della ministra Dadone: “In legge di bilancio – scrive la ministra – abbiamo autorizzato la spesa di 5 milioni per iniziative volte a favorire la partecipazione giovanile nell’ambito dell’anno europeo dei giovani che sarà il 2022”. Eppure, con tutte le risorse a disposizione (mai come in questo momento), lo stesso Governo non è stato capace di aumentare le risorse per il Fondo Nazionale delle Politiche giovanili. Questioni di prospettiva direbbe qualcuno…

Mario Draghi, foto Governo.it licenza CC-BY-NC-SA
Mario Draghi, foto Governo.it licenza CC-BY-NC-SA

“Il 2022 – prosegue Dadone – sarà anche l’anno dell’emancipazione giovanile in Italia perché abbiamo stanziato 242 milioni sul fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa. Ricordo ancora quando dall’opposizione chiedemmo al MEF il fondo di garanzia per aiutare i cittadini a creare piccole e medie imprese, versammo i nostri stipendi su quel fondo che fu un grande successo perché le statistiche dimostrarono un dato meraviglioso: le persone restituivano il denaro preso in prestito senza garanzie con affidabilità maggiore rispetto ai normali mutui bancari. Dimostrazione del fatto che quando lo stato garantisce il cittadino questo dimostra serietà”. Indubbiamente una iniziativa lodevole, quella promossa dal movimento 5 stelle ‘prima maniera’, ma, guardando alla possibilità per i giovani di acquistare una casa, l’iniziativa del fondo per l’acquisto della prima casa per gli under 36 risulta essere tutt’altro che accessibile, viste le strutturali difficoltà dei giovani (in un Paese come l’Italia) di raggiungere sufficienti parametri di reddito per l’accesso al mutuo. Una opportunità, il mutuo prima casa per i giovani introdotto dal Governo Draghi, che si sostanzializza quasi esclusivamente con il solito avallo del garante…che novità! Che intervento innovativo per il diritto alla casa dei giovani italiani!

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“Sull’altro versante – si legge nella nota propagandistica della ministra – siamo intervenuti anche sugli affitti con detrazioni al 20% per un massimo di 2000€ annui innalzando l’età a 31 anni. Ci sono 40 milioni su questo capitolo, è un inizio ma come dico sempre i soldi arrivano se lo Stato vede l’interesse dei cittadini quindi la vera spinta a queste norme sarà data dagli stessi giovani”. Un Governo così osservante delle condizioni a tutela dell’emancipazione dei giovani tanto da arrivare nell’ultima legge di bilancio a ridurre il tetto massimo del bonus affitto per i giovani italiani. Questioni di numeri direbbe qualcun altro!

Un inventario degli interventi per i giovani che non accenna ad esaurirsi nella narrazione della ministra Dadone: “Abbiamo previsto soldi per la mobilità degli studenti universitari, per il contrasto alle dipendenze. Abbiamo istituito a l’Aquila il centro nazionale del servizio civile che coinvolge oltre 50.000 ragazzi, un numero destinato a salire. Abbiamo avviato il piano per lo sviluppo di hub sul territorio per il match delle competenze dei giovani. 22 milioni di euro per permettere alle ragazze e ai ragazzi di trovare lavoro e alle aziende di individuare le figure e i profili più idonei alle loro esigenze. Abbiamo istituito il 31 ottobre quale giornata nazionale dei giovani e della memoria. Il viaggio del treno della memoria che abbiamo realizzato con la Difesa, Ferrovie dello Stato e con la Struttura di missione per commemorare il Milite Ignoto non fermerà il suo viaggio neanche nel 2022, intendo lanciare un programma di iniziative per promuovere la diffusione delle Stem al femminile cogliendo l’occasione di due importanti anniversari: i 10 anni dalla scomparsa di Rita Levi Montalcini e i 100 anni dalla nascita di Margherita Hack”. Iniziative di scarso tenore ‘disruptive’ in relazione alle tante carenze strutturali per i/le giovani italiani/e!

Giovani
Giovani, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Da qui all’autocelebrazione il passo è breve : “Sono tante le cose fatte – prosegue la ministra Dadone – e sicuramente ne ho dimenticate molte ma il Recovery plan e la finanziaria appena votata sono orientate alle future generazioni perché ogni singolo progetto per avere una prospettiva di futuro deve guardare alle future generazioni”. Già, come non menzionare la risolutiva missione giovani contenuta nel Pnrr italiano… fulgido esempio della volontà di reiterare schemi fallimentari per l’inclusione dei giovani del Paese. Missione, peraltro, messa nero su bianco dal Governo Draghi senza alcuna significativa consultazione delle parti sociali, organizzazioni giovanili o della società civile, come lamentato recentemente dallo stesso Comitato economico sociale europeo.

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Nell’attesa di un Governo realmente amico dei giovani, capace di esprimere una maggiore sensibilità verso la questione giovanile italiana, ci si potrà consolare con le tante iniziative estemporanee partorite dalle menti più abili dell’Esecutivo Draghi, come l’immancabile ‘furgoncino’ in giro per l’Italia: “Ai giovani – conclude l’esponente dell’Esecutivo – do appuntamento nel corso del 2022 nelle piazze del nostro stupendo Paese dove arriveremo con un truck tour dedicato tutto a loro, alle opportunità per la loro crescita formativa e professionale, all’emersione dei neet e al match domanda offerta di lavoro”.

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