Una comunità internazionale di operatori al lavoro nel cuore di Cagliari, grazie all’International Summer Week della TDM 2000.

Nora dall’Ungheria, Jaqueline e Joy dall’Olanda, Almudena e Aitor dalla Spagna, Cristina dalla Romania, Peter e Sherli dall’Estonia, Roberta dall’Argentina. Sono alcuni dei 100 delegati che stanno animando la XXI° edizione dell’International Summer Week giunta al quinto giorno di attività.

Nel quartiere multietnico della Marina di Cagliari fervono i lavori di dirigenti di associazione e operatori giovanili che armati di pennarello e fogli bianchi ideano e buttano su carta proposte e idee. Con se hanno portato in Sardegna anni d’esperienza a contatto con realtà problematiche segnate da conflitti etnici, dalla devianza o semplicemente dalla noia di un mondo pasciuto e narcotizzato.

L’emergenza pandemica degli scorsi mesi ha dato loro nuovo slancio nella voglia di ripartire e riprendere in mano il filo di progetti e iniziative interrotti bruscamente dai lock down.

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Nei giorni scorsi il caldo torrido dell’estate sarda non ha impedito loro di completare un intenso ciclo iniziale di attività. Dopo una giornata dedicata alla conoscenza reciproca e alla condivisione delle rispettive esperienze ci si è immersi nell’approfondimento dell’educazione non formale, un’importante metodologia didattica che, affiancandosi a scuola e università, consente ai giovani di realizzare notevoli percorsi di crescita individuale.

L’esplorazione delle potenzialità dell’educazione non formale applicata ai giovani si è arricchita di un importante visita di studio tenutasi a Mandas. Nell’antica cittadina ducale gli ospiti dell’International Summer Week hanno incontrato un gruppo di giovani imprenditori del luogo confrontandosi con loro sul ruolo che i giovani possono ricoprire nello sviluppo delle aree rurali.

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Terminata la prima fase dei lavori, il meeting entra in quella dell’elaborazione delle proposte. Da questo punto di vista si discuterà sia di progetti che di politiche. In particolar modo il riconoscimento da parte di governi e autorità istituzionali del ruolo del cosiddetto “youth work” nelle politiche per le nuove generazioni.

In questi primi giorni non sono mancati, tuttavia, momenti di relax più propriamente turistici come una visita alla spiaggia di su Giudeu a Chia cosi come il tradizionale appuntamento del Global Village. Si tratta di un meeting nel quale ciascun partecipante offre agli altri degustazioni e prodotti tipici del proprio Paese accompagnando il tutto con danze tradizionali e cenni alla tradizione.

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Quest’anno il Global Village si è svolto a Nurri sulle rive del lago Flumendosa. Molte delle attività che accompagnano tradizionalmente l’evento non sono state realizzate a causa delle norme anti contagio. Ciò, tuttavia, non ha snaturato la sua natura di gioiosa e multicolore festa interculturale.

Un momento delle attività a Nurri in prossimità del lago Flumendosa.

I prossimi giorni in agenda prevedono alcune intense sessioni di lavoro e una visita di studio a Villasimius per la sperimentazione in un contesto ludico e turistico, di idee per attività d’animazione giovanile.