Politiche giovanili. Basta riflettere nel merito per capire la sostanzialità dei candidati.

Basterebbe guardare verso le (disattese) promesse elettorali del 2019 e riflettere sulla scarsa propensione all’innovazione in materia di politiche giovanili – confermata nei 5 lunghi anni di mandato – per valutare il “virtuosismo” della Giunta Truzzu nel settore della gioventù e, potenzialmente, le politiche di settore che (non) saranno discusse e approvate nella prossima Legislatura regionale.

Eppure, come spesso capita nel perimetro di un certo modo di fare informazione, dove sembrano valere più le dichiarazioni rispetto all’implementazione sostanziale delle politiche, anche oggi è stata data la possibilità all’attuale sindaco di Cagliari (candidato alla presidenza della Regione Sardegna per il centrodestra), di condividere affermazioni autoreferenziali circa i giovani.

LEGGI ANCHE:  PD: "Gonnoscodina senza sindaco e senza commissario. La Giunta intervenga".

In particolare, sorprende leggere nell’intervista di Vita – autorevole testata sul terzo settore – le dichiarazioni autocelebrative del candidato del centrodestra proprio sul tema dell’inclusione dei ragazzi e ragazze dell’Isola: “Nei miei interventi – dichiara Paolo Truzzu nell’intervista rilasciata a Luigi Alfonso – spesso faccio riferimento ai ragazzi che vanno via. Abbiamo esempi quotidiani. Sono ragionamenti che fanno anche i nostri figli che vanno alla ricerca di “altro”. Li capisco, perché è un percorso che ho fatto anche io, ma voglio offrire loro la possibilità di concludere il ciclo di studi in Sardegna con la possibilità di trovare un buon lavoro che li appaghi. Sono convinto che nella nostra Isola si possa vivere bene e a lungo, perché un conto è andare fuori per scelta, un altro per costrizione”.

LEGGI ANCHE:  Diffusione del Covid-19 in Sardegna: dati in aggiornamento.

Premesse per proporre soluzioni per i giovani, ovvero “investimenti in istruzione, cultura, ricerca”.

Lustro al governo cittadino, invece, dove per i giovani e il sostegno alle politiche di transizione dalla vita adolescenziale a quella adulta, è stato fatto ben poco se non riconfermare modelli già visti e di scarso impatto per i giovani del territorio. Chissà cosa si potrà fare alla guida della Regione Sardegna con questa sensibilità…

Ma, d’altronde, da qualche tema bisognerà pur partire nel tentativo di recuperare il ritardo accumulato a causa della ‘tardiva e combattuta’ investitura alla guida della coalizione e superare, probabilmente, i limiti del “no slogan” lanciato dal candidato presidente del centrodestra nelle ultime 48 ore.

LEGGI ANCHE:  Bilancio UE 2023: gli interventi per i giovani europei.