Pnrr, Massimo Temussi: “Opportunità per politiche del lavoro”. Ne siamo sicuri?

Nonostante l’evidente limite del Pnrr per l’inclusione di giovani e donne per l’AD di Anpal Servizi, Massimo Temussi, “le politiche attive stanno cambiando grazie al percorso avviato dal Pnrr”. Una considerazione decisamente soggettiva e facilmente sconfessabile leggendo l’analisi elaborata dall’Associazione Period Think Tank e dal report di Sardegnagol sugli interventi e le risorse messe in campo dal “poco disruptive” Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Un intervento, quello dell’ex dg di Aspal e Crp, condiviso nell’ambito del “Forum sul lavoro nella società attivà”, ancorato sul refrain del “potenziamento dei centri per l’impiego” (ovvero le famose scatole vuote, altro che “avamposti sociali di prim’ordine) e del mismatch tra domanda e offerta di lavoro: “Entro giugno risulteranno non soddisfatte un milione di vacancy, che insieme ad un elevato livello della dispersione scolastica, evidenziano un grande problema in termini di mismatch. Non sono i fondi a mancare – conclude – ma la pianificazione”.

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Progettualità, guardando alle azioni messe in campo nell’Isola per il lavoro e l’inclusione dei giovani, sulle quali non è ravvisabile alcuno slancio di speranza o minima buona pratica, volendo andare oltre l’autoreferenzialità delle dichiarazioni dei vertici regionali. Gli stessi dati di alcune iniziative “altamente sfidanti” possono confermarlo.

Restiamo dell’idea che la semplice disponibilità di maggiori risorse grazie al Pnrr, in presenza di una visione a corto raggio e scarse capacità amministrative, non possa rappresentare una garanzia per il successo delle politiche attive del lavoro e, soprattutto, per l’inclusione dei giovani del Paese.