Influenza aviaria, positivo il fenicottero ritrovato a Cabras.

E’ risultato positivo al virus dell’influenza aviaria il fenicottero trovato morto nei giorni scorsi nelle campagne
di Cabras. A confermarlo oggi è stato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, centro di referenza nazionale per la malattia.

A riscontrare la presenza del virus (di tipo A sottotipo H5) nel volatile, attraverso le analisi di laboratorio effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, era stato il Servizio veterinario di Sanità Animale della Asl di Oristano, nell’ambito dell’attività di sorveglianza passiva su uccelli sintomatici, moribondi e morti.

“L’Influenza aviaria – ricordano dall’Asl di Oristano – è una malattia che può colpire tutte le specie avicole, in particolare pollo, tacchino, faraona, quaglia, fagiano, pernice, starna, specie maggiormente suscettibili e nelle quali si riscontrano più comunemente i segni clinici con indici di mortalità elevatissimi, anche sino all’80% – 100%. Solitamente gli uccelli selvatici non si ammalano, ma possono trasmettere l’infezione molto facilmente agli allevamenti di avicoli, soprattutto se gli animali sono allevati all’aperto. La diffusione della malattia – proseguono – avviene maggiormente nel periodo autunnale
ed invernale, coincidente, tra l’altro, con i flussi migratori di uccelli selvatici portatori del virus, che lo albergano nell’intestino e lo eliminano attraverso le feci e le secrezioni respiratorie diffondendolo ad altri soggetti mediante contatto diretto e indiretto attraverso l’ambiente e le attrezzature contaminate”.

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I virus aviari normalmente non sono in grado di trasmettersi facilmente dagli uccelli all’uomo, ma possono acquisire la capacità di infettare le cellule umane a seguito di mutazioni e riassortimenti genetici: questa eventualità si può manifestare quando un ospite, animale o umano, viene infettato contemporaneamente dal virus aviario e da altri virus
influenzali umani facendo emergere, in tal modo, nuovi ceppi virali in grado di dar luogo ad epidemie in campo umano.

È perciò importante, sottolineano dall’Azienda sanitaria locale, l’importanza della vaccinazione dei cittadini contro l’influenza umana, in particolar modo delle categorie a rischio che più frequentemente possono avere stretti contatti con
uccelli infetti o morti di influenza aviaria, come gli addetti al settore avicolo, i veterinari, i macellatori, gli allevatori, i
trasportatori di avicoli.

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Ad oggi non esiste prova che l’infezione possa trasmettersi all’uomo per via alimentare, consumando carni avicole o uova. In ogni caso gli allevamenti avicoli sono sottoposti a rigidi controlli da parte dei Servizi Veterinari e a stringenti misure igienico-sanitarie per evitare che le carni e i prodotti degli animali, eventualmente infetti, entrino nel circuito commerciale.