Il costo dell’emigrazione giovanile in Italia. Al via la ricerca del Centro Altreitalie.

Quanto costa essere genitori a distanza? A quanto ammonta la ricchezza persa nel nostro Paese provocata dall’emigrazione giovanile? Secondo le parole di Maddalena Tirabassi, direttrice del Centro Altreitalie, che ha avviato l’indagine sui costi delle nuove migrazioni italiane: «Per quasi un secolo l’economia italiana si è avvalsa delle rimesse dei suoi emigrati. Con la ripresa massiccia delle migrazioni nell’ultimo decennio, che ha visto spostare la residenza all’estero di oltre 780.000 cittadini italiani di cui un terzo in possesso di laurea e più del il 51% con un’età tra i 15 e i 39 anni, la situazione pare essersi rovesciata: l’anno scorso Confindustria rilevava che la fuga dei cervelli all’estero fa perdere all’Italia, in termini di capitale umano, circa 14 miliardi all’anno, pari a 1 punto percentuale di Pil».

Ricadute non solo economiche ma anche affettive , come sostiene Brunella Rallo, sociologa e fondatrice del blog mammedicervellinfuga.com, partner della ricerca sui costi delle nuove migrazioni italiane: «Essere genitori a distanza ha un forte impatto affettivo, per i ragazzi che partono, ma soprattutto per le famiglie che restano – a giudicare anche da molti post raccolti da mammedicervellinfuga.com. Ma anche il costo economico di un figlio che lascia l’Italia per andare a cercare la sua strada all’estero (o in una diversa località italiana) è spesso molto oneroso per la famiglia e implica sovente importanti trasferimenti di denaro».

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Com’è noto, l’emigrazione contemporanea di cittadini italiani non riguarda solo le famiglie, ma ha riflessi importanti su tutto il Paese. Alle spese necessarie per il trasferimento si aggiunge la perdita netta per lo Stato del costo sostenuto per l’istruzione di giovani, spesso laureati, che mettono a frutto all’estero la formazione acquisita in Italia. Proprio per tracciare i contorni e le dimensioni di questo fenomeno che riguarda sempre di più i giovani – e i meno giovani – del nostro Paese e le loro famiglie, il Centro Altreitalie e mammedicervellinfuga.com hanno avviato una ricerca, per cercare di fornire risposte che possano essere di aiuto ai genitori, ai figli, ma anche alle istituzioni.

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Il questionario on line – in due versioni, una per chi ha figli all’estero e una per chi ha figli in altre regioni italiane – composto da una sessantina di domande, si propone di identificare e quantificare le diverse tipologie di spesa – dalla retta del college/università, all’affitto, dalle spese mediche, ai viaggi da e per il luogo di origine – nonché il contributo globale che la famiglia fornisce ai figli lontani. La ricerca cercherà altresì di capire il livello di autonomia economica dei nuovi migranti: da quelli che vanno via per studiare a quelli che si sono stabiliti nel nuovo Paese di residenza, spesso mettendo su famiglia, fino a coloro i quali contribuiscono al sostentamento dei parenti in Italia attraverso le rimesse.

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mammedicervellinfuga.com, nato nell’autunno 2016, è il primo sito italiano dedicato alle famiglie dei giovani che, per studio o per lavoro, hanno scelto di andare a vivere altrove. Il sito include contenuti originali prodotti dalla redazione e mette a disposizione, anche sui social, una piattaforma aperta a racconti, opinioni, scambio di esperienze, consigli e aiuto reciproco tra le famiglie. mammedicervellinfuga.com promuove e partecipa a iniziative di studio e indagine sul fenomeno delle nuove mobilità italiane.

Il Centro Altreitalie opera nel campo della ricerca relativa ai movimenti migratori italiani nel passato e nel presente. Pubblica la rivista semestrale Altreitalie Rivista internazionale sulle migrazioni italiane nel mondo e la collana omonima. Il Centro collabora con i principali enti italiani e internazionali attraverso pubblicazioni e la partecipazione e l’organizzazione di convegni, mostre, esposizioni museali. Le attività̀ si rivolgono a un pubblico internazionale composto da studiosi, ricercatori, giornalisti, enti locali interessato alle tematiche relative alle mobilità vecchie e nuove.

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