Diritti dei giovani, la paternale “senza soluzioni” della Presidente Meloni.

In occasione della celebrazione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è arrivata in mattinata l’ennesima paternale sui problemi dei/delle giovani italiani/e. A ricordare quanto già ampiamente risaputo, senza peraltro indicare alcuna proposta – anche embrionale – a sostegno dell’inclusione della “migliore gioventù” del Paese è stata oggi la Premier Giorgia Meloni.

“La crisi pandemica, il difficile contesto economico che ne è derivato e la complessa congiuntura internazionale nella quale ci troviamo stanno incidendo profondamente sul nostro tessuto economico e sociale. Hanno aggravato problemi già noti, dalla povertà alle diseguaglianze, e creato nuove emergenze. Bambini e ragazzi stanno pagando il prezzo più alto”. Chi lo avrebbe mai detto Presidente!

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“Dati e statistiche – prosegue la Presidente dell’Esecutivo – sono concordi nel dire che le dure restrizioni alla socialità imposte durante la pandemia hanno avuto pesanti conseguenze sulla salute e sul benessere psicologico dei più piccoli e dei più giovani”. Da qui il passo è breve per registrare l’ennesima paternale istituzionale: “Non dimentichiamo, inoltre, l’aggravarsi della diffusione delle dipendenze patologiche, il crescente fenomeno del bullismo e delle baby gang. Così come non si può più trascurare l’impatto dei social network e delle nuove tecnologie. Bisogna aiutare i nostri ragazzi a comprendere il duplice volto del web, strumento che non va condannato a priori ma che va reso un luogo sicuro, proteggendo i nostri bambini e ragazzi dalle insidiose trappole del cyberbullismo e della pedopornografia online”.

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Problemi la cui risoluzione dovrebbe passare per l’elaborazione di un piano d’azione operativo da realizzarsi di concerto con “tutti i Ministeri e le istituzioni competenti” per dare “nuova centralità ai bambini e ai ragazzi”.

Presidente Meloni, volendo andare sul sicuro sarebbe preferibile iniziare a smantellare l’iniquo paradigma delle politiche giovanili in Italia che, andando oltre le isole felici, è deprimente eufemisticamente parlando. Avendo rilevato scarsa attenzione e competenza, anche nel programma elettorale presentato nel corso delle elezioni di settembre da parte dell’attuale maggioranza, ci riserviamo di dare un consiglio gratuito all’attuale esecutivo, ovvero dare un taglio alla programmazione dall’alto degli interventi nel settore della gioventù, a partire dal Fondo Nazionale per le Politiche giovanili, e avviare un sostanziale processo di coinvolgimento dei reali portatori di interesse qualificati in materia, piuttosto che optare per il solito, nonché autoreferenziale, interessamento “di Ministeri e istituzioni competenti”.

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foto Governo.it