Covid-19. Inghilterra-Ucraina, Massimo Andreoni: “Servono più dati possibili sui tifosi”.

“Non bisogna commettere l’errore di proporre cose che sono sbagliate in partenza, cioè una quarantena di cinque giorni quando ne mancano quattro alla partita che si gioca sabato a Roma tra Inghilterra e Ucraina. Facciamo attenzione a quello che si dice, perché altrimenti si fanno proposte poi risibili poiché irrealizzabili”. Così alla Dire Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive (Simit).

“Ora – prosegue – si devono predisporre maggiori controlli e far entrare gli spettatori da posti diversi, anche perché lo stadio consente di distribuire le persone in maniera molto amplificata”. Secondo il direttore scientifico della Simit, è comunque necessario cercare di avere più dati possibili su chi assisterà all’incontro, da chi ha il Green Pass fino alla richiesta del tampone prima dell’ingresso all’Olimpico o all’esecuzione del tampone antigenico diretto rapido a coloro che non presentano il Green Pass o un tampone effettuato.

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“Se questo è un boccone amaro che dobbiamo ingoiare e se questa partita si deve ormai disputare – spiega Andreoni -, dobbiamo investire al massimo per non assistere alle scene che abbiamo visto in televisione in questi giorni, con stadi stracolmi di gente che comprensibilmente urla, si abbraccia e si bacia. Tutto questo deve essere ridotto al massimo, altrimenti chiudiamo una falla e apriamo una voragine. Cerchiamo dunque di fare il massimo dentro casa nostra per poi invece permettere che accadano le cose più sbagliate sotto l’aspetto epidemiologico”.

“Personalmente – precisa il presidente della Simit – non darei il Green Pass a chi ha fatto solo la prima dose del vaccino anti covid perchè, oggi, è poco protetto dalla variante Delta che è quella che ci sta preoccupando maggiormente e sulla quale abbiamo anche molti dati che iniziano ad emergere e che dimostrano come con la prima dose, soprattutto di AstraZeneca, siamo coperti non più del 30% e che i vaccini proteggano effettivamente poco”.

Massimo Andreoni, foto Dire
Massimo Andreoni, foto Dire

Andreoni nel suo intervento ha inoltre sottolineato che “le precedenti vaccinazioni sulle varianti che circolavano hanno dimostrato che una singola dose di vaccino era poco efficace. Abbiamo infatti riscontrato molti casi di malattia in persone che avevano fatto una sola vaccinazione. Credo sia un errore dare un Green Pass, che è un certificato di immunità, a persone che in un’alta percentuale di casi non hanno un’immunità altamente efficace. Ci sono 2 milioni e 600.000 italiani ultra sessantenni non vaccinati. Se permettiamo al virus di circolare perché diamo più libertà con il Green Pass, non vorrei che qualcuno di questi non vaccinati si infettasse. A quel punto sappiamo che sono persone fragili che potrebbero avere una malattia seria”.

A creare maggiore confusione c’è poi la variante Delta. Secondo Andreoni “c’è il pericolo che si generino ulteriori varianti, mentre la Delta diventerà la variante dominante in Italia perché ha già spodestato le altre in Inghilterra e nel nostro Paese sta salendo di giorno in giorno in percentuali di presenza rispetto alle altre. E’ solo un conto alla rovescia. Far circolare il virus vuol dire dare la possibilità a nuove varianti di emergere. Noi siamo ad un buon punto: va bene la vaccinazione, i vaccini ci stanno permettendo di vincere questa partita ma dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione”.

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“Mi appello ai ragazzi- conclude – perché nel mio ospedale ho visto morire anche pazienti di età inferiore ai 30 anni senza grandi comorbidità”.

Foto di Marco Pomella da Pixabay