Aumento dei prezzi dei voli. Coesione territoriale in crisi nelle regioni meridionali dell’Ue.

Come registrato in Sardegna, anche nelle regioni meridionali dell’Ue continuano a farsi sentire i disagi per il crescente costo dei voli. Aumenti capaci di mettere sempre più in crisi la mobilità dei/delle cittadini/e europei/e e, soprattutto, la coesione territoriale in Ue. Una conferma che, nella più totale rigidità dell’attuale paradigma europeo, certifica l’incapacità di tutelare i diritti delle persone in Ue e promuovere lo sviluppo economico e sociale con equilibrio.

Per Adina Vălean, commissaria europea per i Trasporti, intervenuta in risposta a una recente interrogazione presentata da eurodeputati italiani*, però, la Commissione è impegnata a favorire le condizioni per un “mercato interno dell’aviazione competitivo dove siano garantite tariffe aeree accessibili per tutti i consumatori dell’Ue”. Indubbiamente l’obiettivo dell’Esecutivo von der Leyen non è stato raggiunto e a poco serve nascondersi dietro “la piena libertà dei vettori aerei di fissare le tariffe aeree”, come dichiarato dall’esponente della Commissione europea.

Entità la cui azione di monitoraggio sembra essere sempre più lontata dal principio della tempestività: “La Commissione – spiega la commissaria – è a conoscenza del fatto che i prezzi dei biglietti su alcune rotte sono aumentati nel 2023. Stiamo monitorando la situazione e tra le cause di tali aumenti potrebbero esserci gli incrementi dei costi operativi dovuti all’inflazione, l’aumento dei prezzi del carburante e del costo del lavoro e, ancora, un’impennata della domanda post-Covid che l’industria aeroportuale e aerea non sono state in grado di soddisfare pienamente”.

LEGGI ANCHE:  Simulazioni biomolecolari e urgent computing: La sfida italiana al Covid-19

Una difesa sostenuta a colpi di regolamenti Ue: “La Commissione – prosegue – è fortemente impegnata a favore della coesione territoriale e della garanzia dell’accesso mobilità a prezzi accessibili in tutte le parti dell’UE. Ai sensi del regolamento n. 1008/2008, gli Stati membri possono imporre obblighi di servizio pubblico (OSP) ai servizi di trasporto aereo per garantire la connettività con regioni remote, isolate e in via di sviluppo (ad esempio le isole), quando il mercato
stesso non lo fornisce. Tali OSP possono includere tariffe massime in circostanze giustificate. Gli Stati membri, ancora, possono anche sostenere con agevolazioni i residenti delle regioni remote”.

Tante belle iniziative che, pensando al caso Sardegna, non hanno certo portato ad alcun risultato ma, anzi, nell’attuale paradigma si può tranquillamente sostenere che il diritto alla mobilità in Ue è decisamente in crisi.

LEGGI ANCHE:  Comparto unico, istituita la cabina di regia.

*Vincenzo Sofo (ECR), Carlo Fidanza (ECR), Nicola Procaccini (ECR), Sergio Berlato (ECR), Elisabetta De Blasis (ECR), Pietro Fiocchi (ECR), Chiara Gemma (ECR), Giuseppe Milazzo (ECR), Denis Nesci (ECR), Raffaele Stancanelli (ECR)