Armi prodotte con stampanti 3D: l’allarme dell’Europol.

Affrontare la minaccia delle pistole realizzate con le stampanti in 3D in Europa. Questo l’allarme lanciato dall’Europol nel corso della conferenza internazionale sulle armi da fuoco, svoltasi nei giorni 24-25 maggio all’Aia, alla presenza di 120 partecipanti – per lo più esperti di balistica, scienziati forensi e rappresentanti delle forze dell’ordine – provenienti da 20 Paesi.

Aprendo la conferenza, il capo della polizia Gerda van Leeuwen della polizia nazionale olandese, ha evidenziato che “è necessaria la connessione e la cooperazione tra le forze dell’ordine per identificare e monitorare gli sviluppi delle armi da fuoco stampate in 3D”.

Nel 2019, è stato ricordato nel corso del congresso, due persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco a Halle, in Germania, utilizzando un’arma fatta in casa, sulla base di un progetto scaricato da Internet. Nell’aprile 2021, ancora, la Polizia nazionale spagnola (Policía Nacional) ha fatto irruzione e smantellato un’officina illegale nelle Isole Canarie che produceva armi stampate in 3D. Sono state sequestrate due stampanti 3D, insieme a parti di armi, una replica di un fucile d’assalto e diversi manuali sulla guerriglia urbana e sulla letteratura della supremazia bianca. Il titolare dell’officina è stato arrestato con l’accusa di detenzione illegale di armi. Un mese dopo, due uomini e una donna sono stati arrestati nella città di Keighley, nel Regno Unito, nell’ambito di un’indagine sul terrorismo di destra. Tutti e tre sono stati accusati di possesso di componenti di armi stampate in 3D.

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foto https://www.europol.europa.eu/