Porto Canale: La richiesta d’aiuto al Premier Conte

Ridurre il vincolo paesagistico sulla spiaggia della Plaja. Questa la richiesta inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, sottoscritta anche da Massimo Deiana (Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna) Salvatore Mattana (CACIP) Francesco Marini (Confindustria) Carmelo Farci (CGIL) Beniamino Contu (UST CISL) Andrea Lai (UIL).

Una richiesta per risolvere la grave situazione del Porto Canale di Cagliari, attraverso la riduzione del vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. “La costruzione del Porto Canale – si legge nel testo della lettera – ha, infatti, modificato i luoghi e la preesistente spiaggia non esiste più”.

Una missiva che rimarca le precedenti richieste inviate alla Presidenza del Consiglio, ancora inevase come evidenziato dai mittenti: “Il 25 settembre 2019 (con nota Prot. 257871) il Sindaco della città Metropolitana di Cagliari inviò una lettera sulla situazione del Porto Canale di Cagliari, segnalando la grave criticità di un complesso industriale fondamentale per l’area cagliaritana e la Sardegna. Sul Porto Canale, infatti, insiste ancora un vincolo paesaggistico di cui al D.M 01/03/1967, avente come oggetto la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja. Ad oggi non sono ancora arrivate risposte, che comprendiamo non siano semplici data la complessità della situazione”.

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Giuseppe Conte, licenza CC-BY-NC-SA 3.0 ITUna situazione di stallo che starebbe arrecando nocumento allo sviluppo economico del territorio per gli autori della lettera: “Qui, come ovunque, abbiamo perso posti di lavoro e opportunità economiche. Abbiamo il dovere, quindi, di fare scelte che guardino al futuro, partendo dalle ricchezze che già esistono. Il Porto Canale è una di quelle e c’è la necessità di sviluppare iniziative immediate per non perdere opportunità, investimenti e posti di lavoro.Il vincolo di cui parliamo comporta un notevole aggravio di costi e tempi per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni paesaggistiche-ambientali propedeutiche a qualsiasi intervento strutturale”.

“A causa del vincolo – continua il testo della richiesta – più di 100 milioni di euro di investimenti di competenza dell’Adsp Mare di Sardegna, sono fermi: risorse che trasformerebbero radicalmente il porto industriale sia con il nuovo attracco delle navi RO-RO sia con la cantieristica navale del Porto industriale, opere queste ultime immediatamente cantierabili e in corso di affidamento”.

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Le sentenze con cui sono state annullate le autorizzazioni paesaggistiche, per vizio di motivazione e non per vizi sostanziali, relative alla costruzione dell’intero compendio del Porto Canale, per gli autori della lettera “hanno impedito di realizzare le opere previste nel Piano Regolatore Portuale approvato, perdendo, ad oggi, finanziamenti per circa 30 milioni di euro, con rischio di ulteriori perenzioni”.

CagliariNel frattempo, come confermato nella lettera, i rappresentanti locali hanno provveduto a compiere tutti gli atti formali rientranti nelle proprie competenze: “L’Autorità di Sistema portuale, con parere dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari e dell’Ufficio legislativo del Mibact, ha provveduto a rieditare l’autorizzazione paesaggistica mediante Conferenza di Servizi conclusasi a fine maggio 2019. La locale Soprintendenza, rappresentata in sede di Conferenza dei servizi dal rappresentante unico nominato dal Prefetto di Cagliari, il quale ha espresso parere favorevole, si è mostrata di avviso contrario e ha successivamente frapposto opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro le risultanze della Conferenza stessa”.

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Nonostante gli sforzi, come capita spesso nel nostro Paese, il procedimento si è arenato: “Il procedimento – si legge nel corpo della lettera – malgrado i 45 gg. previsti dalla legge per la sua definizione, risulta tutt’ora bloccato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal luglio 2019. Le chiediamo, questo è il significato della nostra lettera, di esercitare la Sua autorevole mediazione al fine di superare questa intollerabile situazione di impasse, disponendo la rimozione del vincolo, che costituirebbe un intervento a costo zero ma nel contempo una straordinaria boccata d’ossigeno per l’intera economia isolana fortemente e ulteriormente provata dal “lockdown”generato dalla recente emergenza sanitaria”.

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