OLS, Barandica: “Esclusione delle lingue minoritarie dalla piattaforma digitale”.

Nell’Unione europea del multilinguismo di facciata non è inusuale scoprire – nonostante la cortina di autoreferenzialità – un differente trattamento a livello europeo delle lingue europee. Una realtà rimarcata recentemente in occasione dell’accesso discriminatorio per le associazioni giovanili europee Fondo della gioventù del CoE, segnalata da Sardegnagol al Parlamento europeo e sulla quale l’eurodeputato di ID, Gianatonio Da Re, ha presentato una interrogazione parlamentare a Bruxelles.

A rimarcare nuovamente la mancanza di equilibrio e rispetto verso le differenti lingue dell’UE – comprese quelle minoritarie – è stato negli ultimi mesi l’eurodeputato di Renew Europe, Izaskun Bilbao Barandica, che ha chiesto alla Commissione europea di riferire sull’esclusione di alcune lingue dalla piattaforma digitale per il supporto linguistico online (OLS), strumento digitale gratuito a sostegno dell’apprendimento delle lingue progettata per i partecipanti ai programmi Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà. 

Doveva essere l’Anno europeo della Gioventù e invece anche nel 2022 si evidenzia costantemente l’assenza di visione per tutti i giovani europei da parte dei vertici istituzionali dell’UE.

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“I partecipanti – scrive Barandica – utilizzano la piattaforma per fare la valutazione linguistica obbligatoria prima e dopo il soggiorno, così come i corsi opzionali durante il soggiorno. Le valutazioni sono disponibili nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione Europea, mentre i corsi sono erogati in 22 lingue. Il 1° luglio – prosegue – è diventata operativa la nuova piattaforma OLS tramite la piattaforma EU Academy. Oltre alle 24 lingue ufficiali, questa versione include anche islandese, norvegese, macedone, serbo e turco. Ma il basco, il catalano e il galiziano, che sono lingue ufficiali della Spagna, non sono state incluse, nonostante le università pubbliche offrano diplomi in queste lingue. Nell’ambito della proposta 4 “Cultura e scambi”, la conferenza sul futuro dell’Europa ha approvato la promozione del multilinguismo e una protezione aggiuntiva per le lingue regionali e minoritarie”. Ovviamente una politica che non ha raggiunto gli obiettivi sperati.

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Una questione sollevata anche dagli eurodeputati dei Verdi/ALE Diana Riba I Giner e Jordi Solé: “Per gli studenti che aderiscono a una delle reti di università The Vives, la lingua in uso è il catalano. Altre università che insegnano in lingue come il galiziano e il basco si trovano in una situazione analoga. Dopo un’esplicita richiesta da parte delle università catalane di includere il catalano nell’OLS, il SEPIE – il Servizio spagnolo per l’internazionalizzazione dell’istruzione – ha affermato di aver inoltrato la questione delle lingue coufficiali alla Commissione che, per tutta risposta, ha risposto che l’OLS poteva coprire solo le 24 lingue ufficiali dell’UE”. Evvia la difesa del multilinguismo in Europa e l’Unione dei popoli. Sembra, invece, guardando al tenore delle risposte della Commissione europea – come rilevato anche in occasione del Fondo per le organizzazioni giovanili del Consiglio d’Europa – che sia sempre più l’Unione della burocrazia e dei valori di facciata, tra i quali il rispetto del multilinguismo appunto.

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Sulla questione la Commissaria per la Gioventù Mariya Gabriel ha di fatto confermato nel suo intervento la totale assenza di considerazione da parte dell’UE per le lingue regionali: “La piattaforma di supporto linguistico online (OLS) fornisce ora contenuti per l’apprendimento delle lingue e la creazione di comunità linguistiche in tutte le lingue elencate nell’articolo 55 del trattato sull’Unione europea e nelle lingue ufficiali dei paesi non UE formalmente associati all’Unione europea formalmente associati al programma Erasmus+ e al programma europeo di solidarietà. Pur riconoscendo il grande contributo delle oltre 60 lingue regionali o minoritarie alla cultura e all’istruzione europea, alla diversità culturale ed educativa dell’Europa, la Commissione non prevede di ampliare il numero di lingue attualmente coperte dalla piattaforma di supporto linguistico online”.

Foto Jennifer Jacquemart Copyright European Union, 2021 Source: EC – Audiovisual Service