Non Iscritti: “Accelerare sul passaporto vaccinale”.

Tutelare la libera scelta di chi non vuole vaccinarsi ma accelerare sull’adozione del ‘passaporto vaccinale’ per i cittadini UE. Queste in sintesi le proposte degli eurodeputati del gruppo dei Non Iscritti Laura Ferrara e Mario Furore, firmatari di una interrogazione parlamentare indirizzata alla Commissione europea per conoscere le iniziative di coordinamento previste per gli Stati membri dell’UE per la preparazione del certificato europeo di vaccinazione comune.

“La questione della mobilità deve essere risolta al più presto al fine di gettare le basi per tornare a una qualche normalità economica e sociale – ricordano i due eurodeputati italiani – La proposta, già avanzata da alcuni Stati membri, di istituire un passaporto o certificato sanitario di vaccinazione valido per tutta l’UE e che permetta di spostarsi anche verso Paesi extraeuropei è quindi un’opzione da approfondire e sollecitare. La vaccinazione – precisano gli esponenti del gruppo NI – non diverrebbe obbligatoria o un prerequisito per il viaggio, ma le persone vaccinate potrebbero essere libere di viaggiare”.

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Sulla questione è intervenuta la Commissaria per la Salute Stella Kyriakides a nome della Commissione europea, ricordando i principali passaggi istituzionali sul passaporto vaccinale: “Il 27 gennaio 2021 gli Stati membri, sostenuti dalla Commissione, hanno adottato una prima serie di orientamenti per l’interoperabilità dei certificati di vaccinazione a fini medici. Il 25 e 26 febbraio 2021 il Consiglio europeo ha invitato a proseguire i lavori relativi a un approccio comune ai certificati di vaccinazione. Il 17 marzo 2021 la Commissione ha adottato una proposta legislativa relativa a un certificato verde digitale, che mira a supportare i certificati di vaccinazione, i risultati dei test e le dichiarazioni relative alla guarigione dal Covid-19, con l’obiettivo è rendere interoperabili i certificati rilasciati a livello nazionale affinché possano essere letti, compresi e verificati in altri Stati membri”.

“Tali orientamenti – chiosa la Commissaria – stabiliscono un insieme minimo di dati per i certificati di vaccinazione e gettano le basi per l’istituzione di un quadro di fiducia che consenta il riconoscimento reciproco di tali certificati. Il comitato per la sicurezza sanitaria ha inoltre adottato un elenco comune di test antigenici rapidi per il Covid-19, che comprende quelli i cui risultati sono riconosciuti reciprocamente, e un insieme standardizzato comune di dati da includere nei certificati dei risultati dei test. La rete eHealth sta conducendo ulteriori lavori in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità, che sta progettando una norma globale relativa ai cosiddetti Smart Vaccination Certificates”.

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foto Copyright European Union, Source EP, Alexis Haulot