Migrazione lavorativa legale, PE: “Ridurre la burocrazia”.

Il Parlamento europeo, con l’approvazione di una risoluzione di iniziativa legislativa, ha chiesto nuove regole per rafforzare la migrazione lavorativa legale nell’UE e ridurre la burocrazia per facilitare la mobilità intra-UE dei residenti di lunga data che non sono cittadini comunitari.

Secondo la maggioranza parlamentare (497 i deputati favorevoli contro 169 contrari e 38 astenuti), attraverso il sostegno della migrazione legale nell’UE si potrà sopperire alla carenza di competenze nell’UE e concorrere al contrasto dell’invecchiamento della popolazione.

Nel testo, ancora, si auspica la creazione di un pool di talenti europei per far incontrare i candidati di Paesi terzi con i potenziali datori di lavoro con sede nell’UE. Il sistema dovrebbe basarsi sull’esistente portale EURES.

Il Parlamento, inoltre, ha chiesto l’introduzione di uno schema di inserimento per i lavoratori di Paesi terzi con un livello di istruzione medio-basso e un quadro di riconoscimento per le loro competenze e qualifiche. Tale schema dovrebbe facilitare l’ingresso legale nell’Unione di imprenditori stranieri che vogliono creare imprese e start-up, e per i lavoratori ‘mobili’, come artisti e professionisti della cultura. Inoltre, i deputati chiedono che la Commissione crei nuovi visti per ingressi multipli della durata di cinque anni, che consenta ingressi nell’UE fino a 90 giorni all’anno.

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Ancora l’eurocamera ha chiesto di modificare le attuali leggi UE sulla migrazione legale, attraverso la revisione delle norme in vigore per i cittadini di Paesi terzi che sono residenti di lunga durata, per consentire loro di trasferirsi in un altro Paese UE, dal giorno in cui il loro permesso viene rilasciato, a condizioni simili a quelle già valide per i cittadini UE. Il numero di anni necessari per acquisire un permesso di soggiorno europeo di lunga durata dovrebbe essere ridotto da cinque a tre.

Inoltre, i deputati chiedono una semplificazione delle procedure di richiesta per i visti, previste nell’attuale legislazione sui permessi unici. Ciò permetterebbe di presentare la richiesta sia dall’interno di un Paese UE – se il richiedente ha un permesso di soggiorno valido – sia da un paese terzo.

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I deputati hanno proposto anche di cambiare le attuali regole sui lavoratori stagionali, consentendo loro di rimanere disoccupati – mentre sono in cerca di un nuovo lavoro – per un massimo di tre mesi, senza che il loro permesso esistente sia revocato.

Per la relatrice Abir Al-Sahlani del gruppo Renew “l’Europa sta affrontando notevoli sfide demografiche ed economiche. Abbiamo bisogno della migrazione legale. È un dato di fatto. Dobbiamo rendere il venire in Europa più attrattivo per i lavoratori migranti e riordinare il sistema per far sì che le regole siano rispettate”.

Come stabilito dal Regolamento del Parlamento europeo, la Commissione avrà tempo fino al 31 gennaio 2022 per presentare delle proposte che facilitino e promuovano l’ingresso e la mobilità all’interno dell’UE dei lavoratori di Paesi terzi che migrano legalmente.

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