Distorsioni nel sistema bancario tedesco.

Secondo gli eurodeputati del gruppo Identità e Democrazia Marco Zanni, Francesca Donato, Valentino Grant e Antonio Maria Rinaldi la relazione della BCE e lo studio della Commissione europea sulle differenze tra i principi contabili utilizzati nell’Unione bancaria evidenziano che le banche tedesche sono soggette ad un diverso quadro contabile di vigilanza, che comporta possibili distorsioni della concorrenza e rischi sistemici.

“Gli Istituti Meno Significativi (LSI) tedeschi non vigilati dalla BCE rappresentavano nel 2018 il 55% delle attività LSI totali nell’eurozona e le banche partecipate pubbliche e non quotate nell’eurozona sono prevalentemente situate in Germania. Come accaduto nel recente caso di NordLB – hanno proseguito i deputati di ID – l’applicazione della disciplina sugli aiuti di Stato assume una forma privilegiata per le banche partecipate pubbliche non quotate, per le quali il confine tra una ricapitalizzazione privata o pubblica è poco definito”.

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“Inoltre – hanno aggiunto i firmatari dell’interrogazione – i principali gruppi di Sparkassen e Landesbanken, utilizzando metodi contabili di aggregazione e consolidamento, accorpano molti LSI e alcuni SI, ma nonostante le loro dimensioni rimangono esclusi dalla vigilanza BCE. Questo permette loro di non adottare gli IFRS sugli accantonamenti delle perdite sui crediti, il che consente maggiore flessibilità sull’attività”.

In merito alla correttezza dei metodi contabili di vigilanza bancaria adottati per il sistema bancario tedesco è intervenuta la Vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager: “I principi contabili, la regolamentazione prudenziale e le norme che stabiliscono quali banche sono soggette alla vigilanza diretta della Banca centrale europea (BCE) costituiscono un quadro normativo generale applicabile alle banche dell’UE che non si basa sulle disposizioni giuridiche in materia di aiuti di Stato di cui agli articoli 107 e 108 del trattato sul
funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e non ha pertanto alcuna influenza diretta sull’esercizio da parte della Commissione del controllo degli aiuti di Stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del TFUE. In ogni caso, la Commissione applica le norme in materia di aiuti di Stato nello stesso modo a tutte le imprese, in linea con l’obbligo di cui all’articolo 345 del TFUE di rimanere neutrali per quanto riguarda il regime di proprietà”.

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“Il regolamento sui principi contabili internazionali – ha aggiunto la Vicepresidente esecutiva – prescrive che le società quotate nei mercati regolamentati dell’UE preparino i loro conti consolidati conformemente ai principi internazionali di informativa finanziaria approvati dall’UE. Le banche tedesche non quotate sono tenute a utilizzare i principi contabili nazionali tedeschi che devono rispettare le prescrizioni della direttiva sui conti bancari. Lo studio della Commissione indica che complessivamente le differenze tra i principi internazionali di informativa finanziaria (IFRS) avallati dai principi contabili dell’UE e da quelli della Germania non sono significative”.

Parlamentari europei, foto Laurie Dieffembacq © European Union 2020 – Source : EP

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