Martusciello, PPE: “Fermare la tratta delle donne negli Emirati Arabi”

Per Fulvio Martusciello, eurodeputato del gruppo del Partito Popolare Europeo, molti paesi nel Medio Oriente non attuano le norme internazionali per la lotta contro la tratta di esseri umani. Paesi come il Bahrein, l’Arabia Saudita, gli Emirati arabi uniti e il Libano sono considerati i peggiori contravventori.

“Tuttavia – si legge nel corpo dell’interrogazione dell’eponente del PPE – negli ultimi anni gli sviluppi più allarmanti osservati riguardano la tratta di donne a fini di schiavitù, dove un numero elevato di vittime della tratta cade nelle mani di bande. Inoltre, i paesi del Medio Oriente non hanno adottato misure davvero costruttive per proteggere tali donne”.

“Una relazione elaborata da diverse organizzazioni per i diritti umani – ha proseguito Fulvio Martusciello – ha rivelato che la tratta di esseri umani dall’Europa orientale, Moldova e altri paesi, verso Dubai, Emirati arabi uniti, costituisce un fenomeno molto grave. Nessuna azione o misura è stata adottata per arginare questa situazione di
crisi. La relazione contestualizza il documentario, della durata di cinquanta minuti, di International United Nation Watch (IUNW) dal titolo “She is not for sale” (Lei non è in vendita) che prende in esame la tratta di donne dalla Moldova, il paese più povero d’Europa, verso gli Emirati arabi uniti. L’8 marzo 2020 56 membri del Parlamento britannico e la Camera dei Lord hanno firmato una petizione presentata dall’IUNW di base in Scozia, invitando il governo del Regno Unito a intervenire per porre fine alla tratta di donne dall’Europa orientale verso gli Emirati arabi uniti”.

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Josep Borrell, Copyright European UnionUna questione di civiltà e di protezione dei diritti umani che richiede l’intervento dell’Alto rappresentante per gli affari esteri, per l’eurodeputato italiano: “Intende l’Alto rappresentante rivolgere la propria attenzione a tale questione e intervenire? Sarà previsto un sistema di rimpatrio di tali vittime verso l’Europa e quali misure saranno adottate per proteggere tali vittime a Dubai?”.

Oggi l’Alto rappresentante per gli affari esteri, Josep Borrell, è intervenuto in prima persona in risposta all’eurodeputato del PPE: “In base alle informazioni di cui dispone la Commissione europea, alcuni Stati dell’Europa orientale continuano ad annoverarsi tra i principali paesi di origine delle vittime della tratta di esseri umani registrate nell’UE, principalmente donne e ragazze a fini di sfruttamento sessuale. Al tempo stesso, circa la metà delle vittime nell’UE sono cittadini dell’Unione e quasi una su quattro è oggetto di tratta nel proprio Stato membro.

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“La tratta di esseri umani – prosegue Borrell – è un reato alimentato dalla domanda che genera ogni forma di sfruttamento e da profitti astronomici. Le reti criminali coinvolte nelle attività correlate alla tratta sfruttano a loro vantaggio ogni contesto favorevole. Le priorità del quadro giuridico e politico dell’UE, stabilite dalla Comunicazione della
Commissione del 2017, sono la prevenzione, l’assistenza, il sostegno e la protezione delle vittime, nonché attività volte a smantellare il modello operativo criminale, rompere la catena della tratta e rafforzare il coordinamento all’interno e all’esterno dell’UE. Tra le priorità definite figurano inoltre: incoraggiare ulteriormente gli Stati membri dell’UE a configurare come reato l’uso consapevole di servizi imposti alle vittime della tratta, intensificare le indagini e l’azione penale attraverso il rafforzamento delle capacità, lo scambio di informazioni, la cooperazione tra autorità di contrasto e giudiziarie, nonché garantire che i finanziamenti soddisfino le priorità politiche.

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“L’UE – ha concluso l’Alto rappresentante – continuerà a monitorare la situazione generale dei diritti umani negli Emirati arabi uniti (EAU) anche per quanto riguarda le vittime della tratta e interagirà regolarmente con le autorità degli Emirati in merito a tali questioni. La Fondazione per le donne e i bambini di Dubai ha ricevuto il premio dell’UE Chaillot 2019 per i diritti umani per i suoi sforzi volti a proteggere e sostenere le vittime della tratta di esseri umani, di violenza domestica e di maltrattamento di minori.

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