Lo “strumento europeo per la pace”: sì ad altre armi a Kiev.

Il Consiglio dell’UE prova ad aumentare il livello di conflittualità con la Russia di Putin. A confermarlo la decisione di adottare nuove misure di assistenza a titolo dello strumento europeo per la pace (EPF) a favore dell’Ucraina. Traducendo la nuova alzata d’ingegno dell’UE – ormai sempre più lontana dalla diplomazia con Mosca – porterà in dote alle forze armate ucraine 545 milioni di euro.

“L’Ucraina – si legge nella nota dell’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell – dovrebbe ricevere tutte le attrezzature militari necessarie e la formazione militare di cui ha bisogno per difendere il proprio territorio e la sua popolazione dalla guerra di aggressione della Russia”. Insomma il messaggio è chiaro: più armi e meno diplomazia.

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Con questo settimo pacchetto il contributo totale dell’UE a titolo dell’EPF (il famigerato “strumento europeo per la pace“) a favore dell’Ucraina sale così a 3,6 miliardi di euro. Un contributo che, sotto le mentite spoglie della terminologia “strumento europeo per la pace”, si traduce nella complicità dell’UE circa la crescente escalation con la Federazione Russa e, con molta probabilità, anche con la Repubblica Popolare Cinese, da tempo impegnata a chiedere lo stop alla militarizzazione dell’Ucraina all’UE e agli Stati Uniti.

Le precedenti misure di assistenza a titolo dell’EPF per l’Ucraina erano state concordate il 28 febbraio, il 23 marzo, il 13 aprile, il 23 maggio, il 21 luglio e il 17 ottobre 2022.

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Sarà questo il modo più democratico e rispettoso dei valori dell’UE per sostenere l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina?

foto Christophe Licoppe, European Union, 2022 Copyright Source: EC – Audiovisual Service