Fondo per le Politiche giovanili. Registrato dalla Corte dei Conti il decreto ministeriale del 13 agosto.

E’ stato registrato dalla Corte dei Conti, il decreto del Ministro per le politiche giovanili del 13 agosto 2021, sul “Riparto dell’incremento del Fondo per le politiche giovanili per l’anno 2021“. Con la registrazione dello scorso 9 novembre il provvedimento ha, così, acquistato piena efficacia.

“L’incremento” del Fondo per le politiche giovanili andrà a finanziare le misure, le azioni e i progetti di rilevanza nazionale (per complessivi 17.150.000 euro, circa il 49%), nonché le misure, le azioni e i progetti delle Regioni e Province autonome ( 9.100.000, ovvero il 26% del totale), dell’ANCI (per un ammontare di risorse pari al 22%, quantificata in euro 7.700.000) e dell’UPI, l’Unione delle Province d’Italia, alla quale andrà la somma di 1.050.000.

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Le risorse per l’ambito nazionale, si legge nel provvedimento firmato dalla ministra Fabiana Dadone, saranno destinate a finanziare le azioni di contrasto ai fenomeni del disagio giovanile, la partecipazione e inclusione sociale delle giovani e la promozione di attività sportive.

Ragionando soltanto su uno degli obiettivi contenuti nel decreto, ovvero il contrasto al fenomeno della devianza giovanile, alla luce dell’ampiezza territoriale dell’intervento, sarebbe più che superfluo ricordare l’esiguità della dotazione finanziaria del Fondo, se non fosse per la narrazione contraddittoria sulla centralità dei giovani nell’azione del Governo, costantemente ricordata dai provvedimenti dell’Esecutivo Draghi, ultimo in ordine cronologico la riduzione delle detrazioni per il bonus affitti per gli under31.

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Governo che ha lasciato inalterata la dotazione del Fondo per le Politiche giovanili, nonostante la richiesta di portare a 50 milioni il fondo come proposto dalla ministra Fabiana Dadone, certificando che la ‘coperta’ è sempre corta quando si parla di giovani in Italia e che le risorse stanziate attraverso il Fondo nazionale per le Politiche giovanili non potranno che andare a finanziare nuovamente inutili e costosi interventi spot per i giovani.