Embargo fonti energetiche russe. In Spagna le importazioni aumentano del 60%.

Fiumi di inchiostro sono stati spesi nel corso degli ultimi 14 mesi circa la performanza dei pacchetti di sanzioni UE contro la Russia e l’intenzione di porre fine alla dipendenza energetica dell’Unione dal regime di Vladimir Putin. Una realtà distonante, rispetto a quanto ricordato recentemente dall’eurodeputato del Partito Popolare Europeo, Francisco José Millán Mon.

La stessa Commissione UE, più volte, aveva garantito che ci sarebbe stata una importante azione di monitoraggio delle importazioni di combustibili fossili russi. Ma, come suggerito dai rapporti della testata spagnola “El Confidencial“, circa 3,1 milioni di tonnellate sarebbero state spedite nei porti spagnoli dal 24 febbraio, giorno dell’invasione, al mese di dicembre 2022. In altre parole circa il 63% in più rispetto all’anno precedente.

LEGGI ANCHE:  Aiuti di Stato: 120 milioni di euro per sostenere la creazione di nuove rotte aeree da e per la Calabria.

Una situazione assolutamente paradossale, come spesso capita quando si alzano le bandierine sui diritti e i valori dell’UE dalle parti delle istituzioni europee, sulla quale è intervenuta la Commissaria all’Energia Kadri Simson, la stessa che, restando nei radar del rispetto dei valori democratici, lo scorso luglio ha siglato un accordo con l’Azerbaigian.

“La Commissione ha intrapreso una forte azione per ridurre la sua dipendenza dal gas russo. Nel 2022, il totale delle importazioni di gas russo è scesa al 23,6% delle importazioni di gas dell’UE. Le importazioni di gas russo via gasdotto
sono diminuite nel 2022 fino a rappresentare il 17% delle importazioni di gas dell’UE, rispetto al 41% del 2021. Nel
dicembre 2022, rappresentavano solo il 9% delle importazioni di gas dell’UE. L’UE – ha proseguito la Simson – sta riuscendo a sostituire rapidamente il gas russo mancante grazie a un aumento delle importazioni di GNL non russo (soprattutto dagli Stati Uniti) a ulteriori importazioni di gasdotti, a risparmi significativi e a un’accelerazione della diffusione dell’impiego di fonti energetiche rinnovabili. In base all’attuale regime sanzionatorio dell’UE, gli operatori del gas dell’UE, compresi quelli spagnoli, possono acquistare GNL e gasdotti di origine russa. Tuttavia, alcuni Stati membri Stati membri hanno deciso di applicare divieti nazionali. Le importazioni di carbone e di petrolio via mare dalla Russia sono già vietate dal regime di sanzioni dell’UE”, ha concluso la Simson.

LEGGI ANCHE:  L'ambasciatore russo a Washington: "USA sprecano risorse in Ucraina mentre debito supera 35 trilioni di dollari".

foto David Mark from Pixabay