EE24. Il Parlamento propone di aumentare i seggi per nove Paesi UE.

Spagna, Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Finlandia, Slovacchia, Irlanda, Slovenia e Lettonia potrebbero eleggerebbe piu’ deputati nelle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.

A confermarlo l’adozione della proposta del Parlamento europeo, che potrebbe portare all’aumento di ben 11 seggi, per un totale di 716. Una decisione legittima ma che lascia decisamente interdetti alla luce della mancata riflessione dell’Aula sul gap di rappresentanza evidente per diverse regioni d’Europa, a partire dalla Sardegna che, nell’ultimo appuntamento elettorale del 2019, non ha potuto esprimere alcun eurodeputato a tutto vantaggio della rappresentanza della Regione Siciliana, capace di mandare a Bruxelles ben 8 eurodeputati.

Nel dettaglio, secondo la proposta del PE, alla Spagna dovrebbero andare altri 2 seggi (salendo così a 61); 2 anche per i Paesi Bassi (31) e 1 ciascuno per Austria (20), Danimarca (15), Finlandia (15), Slovacchia (15), Irlanda (14), Slovenia (9) e Lettonia (9).

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La modifica ipotizzata dal Parlamento europeo, però, dovrà essere concordata dal Consiglio europeo, all’interno del quale diversi Paesi hanno espresso il proprio dissenso per la proposta. I deputati, in risposta, hanno avvertito che qualsiasi ulteriore ritardo nei lavori del Consiglio su questa riforma sarebbe contrario al principio di cooperazione leale, poiché la decisione del Consiglio avrebbe un impatto sulle elezioni del Parlamento europeo e appunto sulla sua composizione.

La composizione del Parlamento viene valutata prima di ogni elezione, in linea con i principi stabiliti dai Trattati (che stabiliscono un massimo di 750 eurodeputati più il Presidente, non meno di 6 e non più di 96 seggi per ogni Paese dell’UE e il principio della “proporzionalità decrescente”) e sulla base dei dati demografici più recenti.

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Sullo sfondo i deputati hanno confermato l’intenzione di mantenere una riserva di 28 seggi per i membri che potrebbero essere eletti in una futura circoscrizione elettorale transnazionale, in linea con la proposta del Parlamento sulla legge elettorale dell’UE, che si trova sul tavolo del Consiglio.

Una “soluzione equilibrata” per il correlatore Loránt Vincze del Partito Popolare Europeo, mente per Sandro Gozil di Renew Europe “si tratta di un passo importante verso un’Europa più equa”. “La composizione del Parlamento – ha dichiarato l’eurodeputato francese – va di pari passo con la nuova legge elettorale europea. Entrambe sono fondamentali per organizzare elezioni nel 2024 che siano più europee e più rappresentative. Esortiamo il Consiglio europeo ad accelerare i negoziati per assegnare 28 seggi transnazionali a una circoscrizione paneuropea e ci auguriamo che la decisione finale, che richiederà il nostro consenso, tenga maggiormente conto degli sviluppi demografici e in modo più proporzionale”.

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