Digitale: l’UE apre un nuovo ufficio a San Francisco, in Europa ostacoli per i giovani.
Oggi l’Unione Europea ha aperto la sua nuova sede a San Francisco, California, il centro globale per eccellenza della tecnologia digitale e dell’innovazione.
L’ufficio, ricorda oggi una nota della Commissione europea, “rafforzerà la cooperazione dell’UE con gli Stati Uniti sulla diplomazia digitale e rafforzerà la capacità dell’UE di raggiungere le principali parti interessate pubbliche e private, compresi i responsabili politici, la comunità imprenditoriale e la società civile nel settore della tecnologia digitale”.
A congratularsi per la nuova apertura anche l’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell: “L’apertura dell’ufficio a San Francisco risponde all’impegno dell’UE di rafforzare la cooperazione tecnologica transatlantica e di guidare la trasformazione digitale globale basata su valori e standard democratici. È un passo concreto per rafforzare ulteriormente il lavoro dell’UE su questioni come la cibernetica e la lotta contro le minacce ibride, la manipolazione e l’interferenza di informazioni straniere”.
Nel frattempo nell’UE, vogliosa di promuovere “standard, tecnologie e modelli di governance”, la stringente normativa sugli aiuti di Stato sta, di fatto, tarpando le ali ai giovani aspiranti imprenditori, specialmente quelli/e privi/e di risorse proprie. Un paragidma decisamente lesivo per lo sviluppo dei giovani talenti europei come ricordato, in particolare, dai famigerati contributi a “fondo perduto”: in breve inaccessibili per i giovani europei senza capitali e garanti.
A fronte di questa nuova inaugurazione istituzionale a carico del bilancio dell’UE, continuano, però, a mancare iniziative per il sostegno agli/alle aspiranti giovani imprenditori/trici con poche opportunità nell’Ue, senza contare l’assenza di una moral suasion europea verso il sistema bancario del vecchio continente, fisiologicamente poco incline a sostenere imprese “potenzialmente disruptive” senza garanzie. A che pro creare canali con il gotha dell’innovazione se si prosegue con l’esclusione dei giovani talenti nell’UE?
Nel frattempo, guardando alla composizione dei vari piani operativi, nell’UE si continuerà con il finanziamento del copioso sistema della formazione – ‘opportunamente’ declinato nelle varie regioni d’Europa – dove spesso il minimo comune denominatore nel settore d’impresa è dato dall’offerta di percorsi formativi privi di continuità con la fase performante, ovvero quella legata all’avviamento dell’azienda stessa.
In assenza di correttivi, si continuerà a investire (male) numerosi miliardi di euro per insegnare ai giovani a diventare imprenditori, salvo poi lasciarli al loro destino al termine dell’attività formativa.
Sembra, guardando alla ratio di un tale disegno, che dalle parti dell’UE si prediliga di più la spendita di miliardi in inutili percorsi formativi, piuttosto che optare per la creazione di reale e sostanziale sviluppo.
foto di David Mark da Pixabay