Contraffazione: costa 16 miliardi e ben 200mila posti di lavoro in Europa.

I prodotti falsi costano ben oltre 16 miliardi di euro e ben 200mila posti di lavoro. A dirlo oggi l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale.

Secondo la rilevazione, ancora, tra i Paesi Ue più colpiti dal fenomeno ci sarebbe l’Italia, con 1,7 miliardi di euro di mancate vendite e 19000 posti di lavoro persi ogni anno.

L’industria dell’abbigliamento è quella maggiormente penalizzata dai prodotti contraffatti, con una perdita di quasi 12 miliardi di euro di entrate annue (pari al 5,2 % delle vendite).

Anche il settore dei cosmetici e quello dei giocattoli registrano vendite sensibilmente inferiori a causa di tali prodotti, con perdite per 3 miliardi di euro (il 4,8 % delle vendite) e 1 miliardo di euro (l’8,7 % delle vendite).

I prodotti falsi comportano un calo dei posti di lavoro: 160000 in meno nel settore dell’abbigliamento, 32 000 in meno in quello dei cosmetici e 3 600 in meno in quello dei giocattoli.

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Abbigliamento, calzature, cosmetici e giocattoli: questi articoli da regalo fanno parte delle liste dei desideri di molti consumatori durante le festività e nell’attuale periodo dei saldi. Tuttavia, pur generando ogni anno un fatturato di centinaia di miliardi di euro nell’Unione europea, questi beni di consumo sono anche soggetti a contraffazione, che può comportare gravi problemi di salute e sicurezza per i consumatori.

Il settore dei giocattoli è quello più colpito dalle contraffazioni, registrando secondo la relazione una perdita complessiva dell’8,7 % in tutta l’UE, con percentuali a due cifre in più della metà degli Stati membri. Malta (16,2 %), Croazia (14,2 %), Cipro (14,1 %), Ungheria (13,7 %) e Slovenia (13,1 %) sono cinque Paesi in cui le vendite di giocattoli risentono particolarmente della contraffazione dei prodotti. Con 334 milioni di mancate vendite, la Germania è il Paese più colpito dalla contraffazione dei giocattoli; il dato rappresenta un terzo di tutte le mancate vendite nell’UE in tale settore.

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L’industria dell’abbigliamento e delle calzature, il settore più ampio analizzato dallo studio in termini di vendite, registra una perdita del 5 % circa in Europa, con alla testa Cipro (10,7 %), Irlanda (10,2 %), Lussemburgo (9,2 %), Lituania (9,1 %) ed Estonia (8,7 %).

Dei tre settori esaminati, quello dei cosmetici è stato quello meno penalizzato dai prodotti contraffatti: la relazione dell’EUIPO ha rilevato perdite per i produttori di cosmetici autentici di poco inferiori al 5 % rispetto alle vendite totali nell’UE. L’industria cosmetica francese è quella più colpita in termini assoluti, con 800 milioni di euro di mancate vendite annuali. La relazione ha registrato le perdite più elevate in Bulgaria (8,7 %), Cipro (7,9 %), Romania (7,9 %), Portogallo (7,7 %) e Ungheria (7,6 %).

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Oltre alle perdite pecuniarie e alle ripercussioni sul mercato del lavoro, dalla relazione emerge che la contraffazione nei settori dei cosmetici e dei giocattoli, in particolare, può comportare gravi rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Tali prodotti potenzialmente dannosi rappresentano il 15 % degli articoli contraffatti sequestrati alle frontiere esterne dell’UE, in base a una valutazione delle minacce dei reati contro la PI effettuata dall’EUIPO nel 2022.

Secondo la relazione, ancora, la Germania, il più grande mercato di consumo nell’UE, accusa una perdita di quasi 40 000 posti di lavoro. Altri grandi Paesi registrano perdite nei rispettivi settori dell’abbigliamento, dei cosmetici e dei giocattoli, tra cui l’Italia (24 241), la Polonia (18 244), la Spagna (15 044) e la Francia (14 427).