Stefania Zambelli, ID: “Avviare politiche a sostegno delle piccole imprese”

“I negozi e, in particolare, le piccole botteghe fanno parte del panorama e dell’identità delle città italiane, costituendo un presidio che garantisce cura e pulizia del territorio e delle vie cittadine. Negli ultimi anni il commercio italiano ha registrato una fase nera: 14 negozi ogni giorno chiudono e quasi un’attività commerciale su due chiude a tre anni dall’apertura, bruciando milioni di euro di investimenti”. Questa la descrizione del contesto delle piccole imprese contenuto nell’interrogazione dell’eurodeputata del gruppo Identità e Democrazia, Stefania Zambelli, sulla crisi delle piccole botteghe italiane.

Una crisi sempre più accentuata dalle nuove modalità di consumo dei cittadini per l’esponente di ID: “In considerazione del fatto che le scelte di consumo si sono orientate verso canali (outlet e web) in cui è maggiormente esasperata la concorrenza sul prezzo e che esperienze di ‘centri commerciali diffusi’ in Italia hanno dato buoni risultati sia in termini di adesioni, sia consentendo agli esercenti di fare rete e di poter sopravvivere, si chiede alla Commissione se intende avviare politiche a sostegno delle botteghe, di concerto con le Regioni italiane e le associazioni di categoria e di farsi portavoce della condivisione di best practice, esistenti in alcune Regioni italiane, per sostenere le botteghe prevedendo bandi di finanziamento dedicati”.

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Ieri, in risposta all’interrogazione dell’eurodeputata Zambelli, è intervenuto il Commissario Thierry Breton: “La Commissione riconosce che l’Italia e le imprese del settore del commercio al dettaglio sono state particolarmente colpite dalla pandemia di Covid-19. Come indicato nel quadro temporaneo a sostegno dell’economia durante tale emergenza, un aiuto di Stato è giustificato e può essere dichiarato compatibile con il mercato interno ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE, per un periodo limitato, per ovviare alla carenza di liquidità delle imprese e garantire che le perturbazioni causate dall’epidemia di Covid-19 non ne compromettano la redditività, in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese”.

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Unione EuropeaSulla base dell’analisi del 2018 destinata ad individuare soluzioni pratiche per rivitalizzare e modernizzare il settore del piccolo commercio al dettaglio la Commissione aveva pubblicato una guida nell’aprile 2018, che forniva suggerimenti pratici ai comuni e ad altre parti interessate su come aiutare i piccoli esercizi commerciali a fare leva sui cambiamenti tecnologici e rimanere competitivi. I comuni e le altre parti interessate possono avvalersi di tale guida per sostenere la ripresa delle piccole e medie imprese a seguito della chiusura forzata durante la pandemia”.

“Nel 2019 – ha proseguito il Commissario Breton – la Commissione ha tenuto quattro seminari regionali per illustrare le migliori pratiche esposte nella guida e incoraggiare la creazione di reti tra le città dell’UE desiderose di adottare strategie analoghe nei loro territori. La suddetta guida è stata ulteriormente promossa durante l’edizione 2019 della Settimana europea delle regioni e delle città”.

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L’esponente della Commissione von der Leyen ha poi ricordato l’istituzione dello sportello unico per le città: “Per quanto riguarda i finanziamenti, la Commissione ha istituito il One Stop Shop for Cities, che fornisce informazioni sui fondi UE disponibili per diverse iniziative e offre consulenza sul loro uso nonché sul sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale per lo sviluppo urbano e la competitività delle PMI. Inoltre la strategia specifica per le PMI, propone una serie di misure volte ad aiutare le PMI a crescere ed espandersi, ma anche ad essere più competitive, resilienti e sostenibili, compreso mediante un migliore accesso ai finanziamenti”.

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