Social ed effetti sui giovani. Prosegue l’indagine americana contro l’impero di Mark Zuckerberg.

Diversi Stati negli USA hanno avviato un’inchiesta sui social network di proprietà di Mark Zuckerberg, con l’intento di esaminare gli effetti provocati dall’interazione con le piattaforme digitali Facebook e Instagram sui giovani.

I procuratori generali degli 11 Stati, in particolare, stanno cercando di capire se il gruppo posseduto dal 37enne originario di White Plains, abbia o meno violato le leggi americane sulla tutela dei minori.

Per il procuratore generale del Massachusetts, Maura Healey “si sta cercando di capire se la holding che possiede Facebook abbia violato le leggi sulla protezione dei consumatori”, mentre per Letitia James, procuratrice generale dello Stato di New York “Mark Zuckerberg e le società che guida hanno messo i profitti sopra la sicurezza degli utenti più giovani”.

Particolarmente drammatici, secondo i procuratori, sarebbero gli effetti psicologici provocati dai social media sugli under18 e, tra i più gravi, depressione, disturbi alimentari e la costante comparazione dei propri vissuti tra giovani. Rischi e minacce di cui Facebook sarebbe consapevole, secondo l’impianto accusatorio sostenuto dai procuratori.

LEGGI ANCHE:  Tom Vandendriessche: "Distorsione del mercato a causa del monopolio di Facebook".

Un vero e proprio problema per la holding di Zuckerberg, la cui reputazione in patria ha subito un duro colpo dopo le rivelazioni delle scorse settimane dell’ex dipendente di Facebook, Frances Haugen.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay