Salute mentale e stigma, PPE: “Incoraggiare i giovani a chiedere aiuto”.

L’insorgenza dei disturbi mentali, come risaputo, inizia durante l’infanzia ma, nonostante l’aumento della consapevolezza delle problematiche sociali correlate, nell’Unione europea si continua a fare ben poco per contrastare lo stigma verso le persone con patologie psichiatriche croniche, specialmente con riferimento ai più giovani, come ricordato in una recente interrogazione parlamentare presentata dagli eurodeputati del PPE, Stelios Kympouropoulos e Maria Walsh.

Un intervento per richiamare la Commissione europea al sostegno di iniziative e programmi per l’alfabetizzazione sulla salute mentale come ribadito anche in occasione della Conferenza sul futuro dell’Europa: “L’alfabetizzazione sulla salute mentale – spiegano i due esponenti del PPE – è fondamentale per il riconoscimento e il trattamento precoci dei disturbi mentali negli adolescenti e nei giovani adulti e può portare a migliori risultati di salute. Sebbene una serie di iniziative sanitarie abbiano tentato di migliorare l’alfabetizzazione sulla salute mentale, nessuna finora è stata specificamente mirata a giovani o bambini. Considerando che il 2022 è l’Anno Europeo della Gioventù cosa sta facendo la Commissione per contribuire allo sviluppo, all’attuazione e alla valutazione di una campagna di sensibilizzazione volta a migliorare l’alfabetizzazione in materia di salute mentale e incoraggiare i giovani a chiedere aiuto precocemente?”.

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A nome della Commissione europea oggi la commissaria per la Gioventù Mariya Gabriel ha dichiarato che “uno degli obiettivi chiave dell’Anno europeo della gioventù 2022 è promuovere lo sviluppo personale, sociale e professionale dei giovani, compresa la salute mentale”. Uno statement decisamente disatteso guardando allo stato dell’arte del cosiddetto “Anno europeo della gioventù” che, a luglio 2022, ha registrato decisamente poche note di eccellenza per quanto concerne gli interventi per i/le giovani europei/e, salvo la promozione di iniziative e interventi autocelebrativi – alcuni dei quali totalmente inaccessibili per gli stessi giovani e organizzazioni giovanili – da parte della Commissione UE.

Ma, seguendo la narrazione della commissaria europea, per la tutela della salute mentale dei giovani molto è stato fatto: “La strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027, in particolare l’obiettivo 5 per i giovani, mira a raggiungere un migliore benessere mentale e a porre fine alla stigmatizzazione dei problemi di salute mentale, promuovendo così l’inclusione sociale di tutti i giovani”.

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Un problema complesso la cui soluzione proposta dalla Commissione non può che far impallidire alla luce degli strumenti messi in campo e in rapporto alla criticità del tema: “La questione – evidenzia infatti la Gabriel – sarà affrontata attraverso diverse iniziative: il Portale europeo per i giovani che offre informazioni sulla salute e sulla destigmatizzazione delle malattie mentali; l’istituzione di un gruppo di esperti incaricato di proporre raccomandazioni politiche sulla promozione della salute mentale e prevenzione del bullismo a scuola; l’iniziativa “Percorsi verso il successo scolastico” che mira a migliorare il benessere degli/delle alunni/e, le competenze sociali ed emotive; l’iniziativa “Salute mentale e disturbi neurologici” che costituisce uno dei 5 filoni chiave della nuova iniziativa dell’UE sulle malattie non trasmissibili e, infine, il programma EU4Health che sostiene la salute mentale dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie attraverso il trasferimento delle migliori pratiche”.

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