Riduzione degli sprechi alimentari e tessili: le nuove norme UE a sostegno dell’economia circolare.

La commissione per l’ambiente del Parlamento europeo ha adottato le sue proposte per prevenire e ridurre meglio i rifiuti alimentari e tessili in tutta l’UE. Tra le nuove disposizioni proposte l’aumento degli obiettivi mirati alla riduzione dei rifiuti ad almeno il 20% nella trasformazione e produzione alimentare (invece del 10%) e al 40% pro capite nella vendita al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nelle famiglie (invece del 30%). I Paesi dell’UE dovrebbero garantire che questi obiettivi siano raggiunti a livello nazionale entro il 31 dicembre 2030. Una necessità improcrastinabile se si considera che sono state prodotte oltre 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari.

Ancora, secondo le proposte degli eurodeputati, la Commissione dovrebbe valutare la possibilità di introdurre obiettivi più elevati per il 2035 (almeno 30% e 50% rispettivamente).

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Le nuove norme, adottate dai deputati, istituirebbero regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR), attraverso i quali gli operatori economici che mettono i tessili disponibili sul mercato dell’UE coprirebbero i costi per la loro raccolta differenziata, cernita e riciclaggio. Gli Stati membri dovrebbero istituire questi regimi 18 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva (rispetto ai 30 mesi proposti dalla Commissione). Parallelamente, i Paesi dell’UE dovrebbero garantire, entro il 1° gennaio 2025, la raccolta separata dei tessili per il riutilizzo, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio. Una esigenza che non può più essere tenuta in scarsa considerazione se si pensa ai circa 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili generati ogni anno nell’Ue e che meno dell’1% di tutti i prodotti tessili nel mondo viene riciclata in nuovi prodotti.

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Queste norme riguarderebbero prodotti tessili come abbigliamento e accessori, coperte, biancheria da letto, tende, cappelli, calzature, materassi e tappeti, compresi i prodotti che contengono materiali tessili come pelle, cuoio ricostituito, gomma o plastica.

Il Parlamento, adesso, dovrà votare durante la sessione plenaria di marzo 2024 e il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.