Pluralismo e pensiero critico, Roman Haider: “L’UE censura i media”.

All’inizio del mese di marzo, a seguito di un annuncio fatto dal presidente della Commissione von der Leyen, l’UE ha deciso di “sospendere la distribuzione” dei media statali russi, vietandoli di fatto su tutto il territorio dell’UE . Questo tipo di censura, spiega l’esponente del Parlamento europeo Roman Haider, è la prima nella storia dell’UE e dei suoi precursori: “Anche durante la Guerra Fredda, i cittadini dell’Europa occidentale hanno sempre avuto libero accesso ai media statali del blocco orientale, nonostante stessero diffondendo propaganda statale unilaterale e disinformazione”. Da qui la richiesta del deputato europeo alla Commissione europea, formalizzata attraverso la presentazione di una interrogazione parlamentare: “Quali ulteriori misure censorie intende adottare la Commissione? Come saranno trattati i media europei ritenuti da essa agenti attivi di disinformazione e propaganda?”.

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Una vera e propria deriva autoritaria adottata dalla Commissione von der Leyen che, nell’occasione dichiarò che “in tempo di guerra, le parole contano. Non lasceremo che gli apologeti del Cremlino versino le loro bugie tossiche che giustificano la guerra di Putin nella nostra Unione”. Assunto poi ripreso dall’Alto rappresentante dell’UE Josep Borrell per il quale “La manipolazione sistematica delle informazioni e la disinformazione da parte del Cremlino rappresenta una minaccia significativa e diretta per l’ordine pubblico e la sicurezza dell’Unione. Chiudiamo il rubinetto dei media russi controllati dallo stato nell’UE”.

Lo stesso Borrell ieri è intervenuto in risposta all’eurodeputato Haider spiegando che “la Commissione non si impegna in alcuna forma di censura e non esiste alcun organo di censura dell’UE. L’UE ha imposto ampie sanzioni ai regimi russo e bielorusso. Alcune misure hanno colpito gli strumenti di disinformazione e propaganda bellica del Cremlino nell’UE e, in considerazione della gravità della situazione, era necessario, e nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, sospendere le attività nell’UE di Russia Today, Sputnik. L’UE – prosegue l’intervento incongruente di Borrell – continuerà a rispondere a queste minacce e a sostenere la libertà e il pluralismo dei media in Europa e in tutto il mondo, in quanto è sempre più importante aumentare la resilienza della società contro le narrazioni di disinformazione”. Verrebbe da aggiungere anche contro lo sviluppo del pensiero critico vista la condotta assunta in questa occasione dalla Commissione europea.

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Istituzione, come rilevato recentemente dalla stessa Corte dei Conti europea, non certo in prima linea in termini di trasparenza…

foto European Parliament 2021, foto Philippe Buissin