PE: “Le donne devono avere pieni diritti sulla loro salute sessuale e riproduttiva”.

Congelare i finanziamenti dell’Ue ai gruppi anti-scelta e ribadire in tutti i Paesi membri che il diritto all’aborto rappresenta un diritto fondamentale. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal Parlamento europeo attraverso l’approvazione di una risoluzione non vincolante approvata con 336 voti.

Provvedimento, inoltre, mirato a chiedere al Consiglio dell’UE l’inserimento nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale.

L’articolo 3 della Carta, in particolare, deve essere modificato per affermare che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale”, chiede il Parlamento.

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Il testo esorta i Paesi UE a depenalizzare completamente l’aborto in linea con le linee guida dell’OMS del 2022 e a rimuovere e combattere gli ostacoli all’aborto, invitando la Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi e altre misure che lo vietano e lo limitano.

I deputati, ancora, hanno stigmatizzato l’azione dei medici in alcuni Stati membri, dove l’aborto è negato sulla base di una clausola di “coscienza”, spesso in situazioni dove è in gioco la vita o la salute del paziente. In particolare, il Parlamento sottolinea che in Italia – dove governa una maggioranza poco sensibile al tema – l’accesso all’assistenza all’aborto sta subendo erosioni, e che un’ampia maggioranza di medici si dichiara obiettore di coscienza, cosa che rende estremamente difficile de facto l’assistenza all’aborto in alcune regioni.

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I metodi e le procedure di aborto dovrebbero essere una parte obbligatoria del curriculum per medici e studenti di medicina, afferma il Parlamento. I Paesi dell’UE dovrebbero garantire l’accesso all’intera gamma di servizi relativi alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti, compresa l’educazione sessuale e relazionale completa e adeguata all’età. Dovrebbero essere messi a disposizione metodi e forniture contraccettivi accessibili, sicuri e gratuiti, nonché consulenza in materia di pianificazione familiare, prestando particolare attenzione al raggiungimento dei gruppi vulnerabili.

I deputati sono preoccupati, inoltre, per il significativo aumento dei finanziamenti per i gruppi anti-genere e anti-scelta in tutto il mondo, anche nell’UE. Invitano la Commissione a garantire che le organizzazioni che operano contro la parità di genere e i diritti delle donne, compresi i diritti riproduttivi, non ricevano finanziamenti dell’UE. Gli Stati membri e i governi locali devono aumentare la spesa per programmi e sussidi per i servizi sanitari e di pianificazione familiare.

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