Ordine infermieri: “Un’educazione comune per prevenire la violenza in corsia”.

Sono oltre 100mila le aggressioni al personale sanitario che non vengono denunciate. Dati che non risparmiano Sassari dove le violenze, soprattutto nei confronti delle donne e dei più giovani, sono in aumento.

Un mondo sommerso che non deve lasciare indifferenti per Gianluca Chelo, Presidente OPI Sassari: “Strattonamenti, violenze verbali, insulti e minacce sono tristemente diventate parte di una quotidianità complessa. Vogliamo tenere alti i riflettori sulla nostra categoria, la più colpita da aggressioni durante lo svolgimento del lavoro”. 

Necessario, quindi, ripensare l’organizzazione dei servizi e risolvere l’annoso problema del sovraffollamento dei pronto soccorso. “C’è bisogno di una nuova educazione comune – prosegue Chelo – da distribuire equamente a gran parte dell’utenza che vede l’infermiere spesso come front office, e quindi come una sorta di sacco da boxe dove scaricare ansia e frustrazione dovute a disservizi o stati patologici dell’utente o dei loro cari. Come OPI Sassari – conclude – stiamo lavorando per la creazione, nel secondo semestre del 2023, di percorsi formativi dedicati al rapporto con pazienti e parenti, anche in ottica di gestione, prevenzione e riconoscimento tempestivo di situazioni maggiormente a rischio. Una migliore comunicazione è un primo punto di partenza. Ma serve una ridefinizione dei servizi che porti l’utente ad avere le risposte che cerca, e il professionista a lavorare in serenità”. 

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