Manovra, Carlo Bonomi: “Insufficienti le misure per giovani e donne”.

Da Confindustria ieri è arrivata un’ulteriore conferma sulla iniquità degli interventi per giovani e donne previsti nella nuova legge di Bilancio del Governo Draghi. Una vera e propria sentenza espressa, nel corso dell’assemblea di Confindustria a Genova, dal presidente dell’associazione di categoria, Carlo Bonomi: “Abbiamo ancora una disoccupazione giovanile che è 10 punti sopra la media europea, quindi è un tema che dobbiamo affrontare e lo si affronta con la formazione, con politiche attive del lavoro, non lo si affronta mettendo miliardi su strumenti che non hanno funzionato, politiche attive del reddito di cittadinanza: c’è un emendamento per prorogare di nuovo il mandato dei navigator, sono stati un fallimento continuiamo a mettere soldi nei fallimenti”.

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Inequivocabile il riferimento ai costosi e fallimentari programmi per i giovani, come il famigerato ‘Garanzia giovani’, addirittura potenziato nella nuova programmazione europea, senza contare i continui dietrofront dell’Esecutivo Draghi sulle detrazioni a favore dei giovani italiani, come registrato in occasione della misura bonus affitti.

Una manovra, ha ricordato ancora il Presidente Bonomi, che non risponde alle “categorie che hanno più sofferto nelle crisi”, ovvero donne, giovani e lavoratori a tempo determinato, sentenziando, inoltre, che “non ci sono politiche per loro in questa legge fiscale”.

Impietoso anche il commento sulle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under36: “Ci sono 416 milioni per il sostegno all’acquisto della prima casa e dieci giorni di congedo parentale: non credo siano queste le politiche per sostenere i giovani. Pensiamo davvero che gli abbandoni scolastici, i neet, la disoccupazione giovanile si combattano mettendo i soldi in strumenti che hanno fallito per decenni? Pensiamo ancora di mettere i soldi nella cassa integrazione, uno strumento di epoca fordista, e non mettendoli nell’occupazione e nella formazione?”.

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Quesiti che non possono che far emergere una riflessione di segno negativo circa l’operato dell’attuale esecutivo nel merito della questione giovanile nel nostro Paese. Un tema sul quale anche le misure contenute nella missione giovani del ‘salvifico’ Pnrr, si apprestano a risolvere ben poco, reiterando schemi fallimentari per la formazione e l’inclusione dei giovani italiani.

Foto Confindustria