L’ultima ‘trovata’ della scuola italiana. Gli insegnanti ‘fragili’.

In un tipico contesto da girone dantesco, caratterizzato da numerose incertezze, la scuola italiana si appresta a riprendere la sua attività in tutto il Paese.

A fronte dell’imminente riapertura degli istituti italiani permangono, ancora, diverse questioni irrisolte come le misure per la sicurezza nel trasporto scolastico, le disposizioni per il distanziamento all’ingresso delle scuole, per l’utilizzo dei servizi da parte degli studenti, giusto per fare alcuni esempi, e, inoltre, sulle tempistiche per la consegna dei nuovi arredi scolastici dell’era scolastica del covid-19, i famosi banchi monoposto, che con molta probabilità sarà ritardata in tutto il territorio nazionale.

Scolari
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Criticità alle quali si è aggiunta, recentemente, la questione degli insegnanti ‘fragili’, ovvero i docenti che stanno chiedendo di non rientrare a scuola a settembre. Docenti che, secondo alcune stime, arriverebbero a rappresentare il 35-40% del corpo docente italiano. Una ‘trovata’, per non usare termini meno degni di una testata giornalistica seria, per niente in sintonia con lo spirito di pubblico servizio che un qualsiasi docente italiano dovrebbe esprimere, specialmente in un momento di difficoltà per il proprio Paese.

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Da un comparto che da sempre lamenta il percepimento degli stipendi più bassi del G7 e che nella più blindata tutela sindacale, spesso si sottrae al monitoraggio delle proprie performance (prove INVALSI docet) ci si sarebbe aspettato qualcosa di più in un momento così delicato.

Sulla questione è intervenuto lo stesso Ministero dell’Istruzione che, con riferimento al tema dei lavoratori fragili e alla loro gestione nel sistema scolastico, ha fatto sapere che sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il Ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro, invitando, ancora, ad evitare allarmismi.

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Lo stesso ministero ha recentemente lanciato una nuova campagna di comunicazione dedicata ai test sierologici per il personale della scuola che proseguirà fino al rientro in classe.

Foto di Katrina_S da Pixabay.