La sarda Ilaria Salis ancora detenuta in Ungheria, S&D: “Condizioni disumane”.

Lo scorso 11 febbraio 2023 Ilaria Salis, nel corso di una manifestazione a Budapest, è stata fermata dalla polizia ungherese con l’accusa di lesioni gravi. Per la magistratura ungherese, le vittime della cittadina sarda avrebbero subito “atti potenzialmente idonei a provocarne la morte”, con il rischio di una pena di 16 anni.

Una detenzione disumana per la Salis, ricordano alcuni eurodeputati italiani del gruppo S&D* citando l’articolo di Fabio Tonacci pubblicato sul quotidiano “la Repubblica”, costretta a vivere legata con una corda al collo e senza la possibilità di telefonare.

“La situazione delle carceri ungheresi – scrivono gli eurodeputati – è stata in passato documentata e criticata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura. A quasi un anno dai fatti ancora non si è instaurata una collaborazione tra la magistratura italiana e quella ungherese per evidenti motivi di sfiducia, basati sul fatto che quest’ultima starebbe agendo influenzata da motivi politici.

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Interrogazione, al momento, orfana di una risposta da parte della Commissione europea ma non dell’Esecutivo Meloni che, attraverso il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato, durante un question time alla Camera, che si “farà di tutto per mitigare la situazione della connazionale”, confermando inoltre che all’insegnante sarda è concesso ora l’utilizzo di Skype.


*Pina Picierno (S&D), Patrizia Toia (S&D), Giuliano Pisapia (S&D), Brando Benifei (S&D), Beatrice Covassi (S&D), Camilla Laureti (S&D), Elisabetta Gualmini (S&D).

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