Inflazione e imprese, Winzig: “Rivedere la normativa de minimis”.

Revisionare la normativa dei contributi de minimis, ovvero la regola definita dall’Unione Europea secondo la quale gli aiuti concessi alla medesima impresasommati fra di loro, non devono superare il limite massimo di 300.000,00  euro in tre anni, ad eccezione delle imprese che operano nel settore dei trasporti su strada per conto di terzi, che possono ricevere al massimo 100.000,00 euro.

A chiederlo alla Commissione europea è stata l’eurodeputata del Partito Popolare Europeo, Angelika Winzig, per la quale le recenti pressioni inflazionistiche e il mantenimento negli anni della soglia degli aiuti de minimis stanno mettendo in crisi la legittimità dell’intervento.

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“Il tetto proposto nella prossima revisione sembra non essere all’altezza – scrive la deputata del PPE -. I tassi di inflazione dal 2007 al 2022 nella sola Austria suggeriscono un tetto aggiornato di circa 280.000 euro, senza considerare l’inflazione futura. Si stanno tenendo conto delle tendenze dell’inflazione da parte della Commissione Ue?”.

Per la commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager è stato stabilito dal nuovo regolamento de minimis un nuovo massimale per riflettere l’andamento dell’inflazione nell’UE sulla base dei dati aggiornati sull’inflazione, delle proiezioni dell’Eurostat Semestre 2023-2024 e dai tassi obiettivo della Banca Centrale Europea a partire dal 2025.

“Il massimale previsto dal nuovo Regolamento de minimis 2023/2831 mira a riflettere l’andamento dell’inflazione dall’entrata in vigore del precedente regolamento de minimis 1407/2013 e le attuali previsioni per tutto il periodo di validità del nuovo de minimis – ha dichiarato l’esponente della Commissione von der leyen – . Il nuovo Regolamento de minimis è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 15 dicembre 2023”.

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