Kosma Złotowski: “Subappaltatori IKEA lavorano con colonie penali Bielorusse”.

Disclose , un sito di giornalismo d’inchiesta francese, ha rivelato recentemente il coinvolgimento di alcuni subappaltatori di Ikea nelle colonie penali bielorusse, approfittando, come rimarcato dall’esponente di ECR, Kosma Złotowski, del lavoro forzato dei prigionieri politici detenuti nei campi: “Negli ultimi 20 anni, la Bielorussia è diventata il secondo fornitore di legname di Ikea. Solo tra il 2018 e il 2021, gli acquisti di legname da parte di Ikea dalla Bielorussia sono passati da 130 milioni di euro a 300 milioni di euro”, ha dichiarato l’eurodeputato del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei.

L’anno scorso, si legge nel testo dell’interrogazione, “i sindacati di Ikea hanno chiesto di interrompere il commercio con la Bielorussia, ma questo non ha posto fine alla cooperazione”. Decisione adottata dal colosso svedese solo dopo l’attacco russo all’Ucraina.

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Da qui la richiesta alla Commissione europea per conoscere lo stato dell’arte circa le azioni di monitoraggio delle imprese dell’UE con i Paesi terzi, come la Bielorussia e la Cina, dove è più frequente l’applicazione del lavoro forzato tra i detenuti.

Per il Vicepresidente esecutivo della Commissione UE, Valdis Dombrovskis non sono stati riscontrati problemi o difformità nell’azione dell’Esecutivo von der Leyn circa la corretta applicazione della legislazione dell’UE in materia dei diritti umani da parte delle imprese: “La legislazione dell’UE richiede alle grandi imprese di riferire sull’impatto delle loro attività su questioni relative ai diritti umani, come il lavoro forzato. Inoltre – prosegue Dombrovskis – gli operatori che commercializzano prodotti del legno sul mercato dell’UE sono tenuti a esercitare la dovuta diligenza sulla provenienza di tali prodotti e sulla valutazione della sostenibilità della catena di approvvigionamento. Ancora, sulla base degli standard internazionali la Commissione ha proposto di bandire dal mercato dell’UE i prodotti realizzati con il lavoro forzato”.

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Intervento proseguito sulla questione delle sanzioni al regime di Alexander Lukashenko: “In risposta al coinvolgimento della Bielorussia nell’aggressione della Russia all’Ucraina, il 2 marzo 2022 l’UE ha vietato le importazioni di prodotti in legno dalla Bielorussia nell’UE. Qualsiasi decisione di imporre ulteriori misure restrittive individuali o settoriali, deve essere presa dal Consiglio”.

Per quanto riguarda la trasparenza nei confronti dei consumatori, la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ha concluso l’esponente della Commissione von der Leyen, “vieta di indurre in errore i consumatori in relazione alle caratteristiche principali dei prodotti e di omettere le informazioni di cui i consumatori hanno bisogno per prendere decisioni di acquisto consapevoli”.

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