Imprenditoria giovanile e Pnrr, Colao: “Prossimi 5 anni opportunità per i giovani”… ma solo per quelli con risorse proprie.

Continua a tamburo battente la narrazione dell’Esecutivo Draghi sugli effetti salvifici del Pnrr per i problemi del Paese. Venerdì, al Meeting di Rimini, nel corso del convegno “Italia 2021: che cosa vuol dire innovare?”, il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Vittorio Colao, ha aggiunto un nuovo tassello della storia – sempre meno appassionante – sull’opportunità offerta dal Pnrr per facilitare l’inclusione lavorativa dei giovani: “C’è una grande voglia di rompere paradigmi per portare alla gente qualcosa che prima non c’era e il sogno di passare alle nuove generazioni qualcosa che prima non c’era”. “Oggi – afferma – c’è una voglia di ripartenza, ci sono competenze e ci sono risorse”.

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Una premessa seguita dall’invito ai giovani italiani “che hanno voglia di approfondire e di portare avanti la loro passione e competenza. I prossimi 5 anni sono quelli in cui questo sarà maggiormente possibile in Italia”. “Per l’Italia – ha concluso Colao – ci saranno opportunità lavorative e credo che sarà entusiasmante”.

Discorsi istituzionali che lasciano il tempo che trovano, riflettendo sull’attuale paradigma a sostegno dell’imprenditoria giovanile e, in particolare, su quanto previsto dal Pnrr per i giovani imprenditori, nel quale non è prevista alcuna sovvenzione ma soltanto la formula del prestito. In altre parole, i giovani italiani, perennemente ingannati dalla ‘comunicazione istituzionale’ e dal famoso ‘fondo perduto’, anche con il Pnrr potranno sperare nell’avvio di una propria iniziativa imprenditoriale solo se dotati di risorse proprie, mentre fiumi copiosi di denaro si riverseranno sul ‘circuito della formazione’ nelle diverse Regioni d’Italia.

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Leggendo le voci della missione giovani prevista nel Pnrr, non può che venire in mente l’ennesima programmazione sbilanciata che avrà scarse o dubbie ricadute per la qualità della vita dei giovani italiani.

Il famoso ‘nuovo corso’ del Pnrr per i giovani imprenditori/trici del nostro Paese, sarà quindi rappresentato da prestiti: dov’è la novità?

‘Sostegno’, così viene spesso citato nell’autoreferenziale prosopopea politica, che, attraverso i cosiddetti “Fondi integrati per la competitività”, erogherà prestiti esclusivamente nel settore turistico: circa 358 milioni di prestiti suddivisi in 100 per il 2021, 58 per il 2022, 100 per il 2023, 50 rispettivamente per il 2024 e il 2025. Un piano per niente di sistema anche con riferimento al finanziamento delle giovani start-up: 250 milioni di euro in 5 anni che, se tutto andrà come previsto, interesseranno circa 350-400 start-up.

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Alla luce di questi numeri, il Pnrr italiano per l’imprenditoria giovanile non sembra un granché!

Vittorio Colao, foto Niccolò Caranti