Green Deal e futuro ruolo del petrolio: quali scenari per l’industria europea?

Sarà possibile creare una politica industriale basata sull’economia circolare entro il 2050? Una domanda alla base della riflessione degli eurodeputati di Identità e Democrazia, Isabella Tovaglieri e Paolo Borchia, che, attraverso un’interrogazione parlamentare indirizzata alla Commissione europea hanno chiesto di conoscere come saranno sostituiti i carburanti fossili e, in generale, i derivati del petrolio per la produzione industriale e per i trasporti, punto centrale della strategia per la neutralità del carbonio.

“L’International Energy Agency (IEA) riporta che nel 2017, a livello mondiale, circa il 70% della domanda di petrolio deriva dal settore trasporti/energia, il 18% dall’industria petrolchimica e un restante 12% da altri utilizzi; nel 2050, stima la IEA, la domanda di petrolio del settore industriale passerà a circa al 23% del totale, quello dei trasporti/energia al 66%”.

LEGGI ANCHE:  Parlamento europeo. I temi del 2020 ancora in sospeso.

“Date queste necessità – per i firmatari del gruppo ID – negli anni a venire la domanda di petrolio, già in calo, non potrà azzerarsi, visto che diversi settori produttivi non potranno farne a meno”.

Per Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato interno e i Servizi la svolta green sarà supportata dalle risorse previste dalla nuova strategia industriale per l’Europa e dallo stesso Grean Deal Europeo che “sosterranno la trasformazione dell’industria verso la neutralità climatica, potenziando nel contempo la competitività”.

“La Commissione – ha aggiunto Breton – mira a creare un quadro politico che consenta una transizione graduale senza mettere a rischio l’approvvigionamento di prodotti essenziali dell’industria europea della raffinazione. In secondo luogo, l’elettrificazione e l’uso dell’idrogeno allo stato gassoso offrono grandi opportunità per ridurre il fabbisogno di combustibili liquidi per il trasporto automobilistico, navale e ferroviario, per la produzione industriale, ecc.”.

LEGGI ANCHE:  Eurodeputati italiani: "Ricordare il disastro del Vajont".

“I combustibili liquidi rimarranno comunque necessari per le modalità di trasporto difficili da decarbonizzare, come il settore marittimo e quello dell’aviazione. La strada che conduce alla neutralità climatica richiede un aumento significativo dell’impiego di combustibili liquidi rinnovabili e a basse emissioni di carbonio”.

Infine, l’esponente dell’Escutivo von der Leyen, ha ricordato che il quadro finanziario pluriennale e lo strumento Next Generation EU contribuiranno agli obiettivi del Green Deal europeo, alla digitalizzazione e alla resilienza. Orizzonte Europa sarà il principale programma a sostegno della ricerca e dell’innovazione, con una previsione di spesa del 35 % destinata al conseguimento degli obiettivi climatici.

“Grazie al fondo per l’innovazione – ha proseguito Thierry Breton – sarà possibile dimostrare tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio su scala industriale, mentre la garanzia di bilancio InvestEU nell’ambito di intervento relativo alla ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione attirerà capitali privati alla R&I e condurrà alla digitalizzazione su ampia scala”.

LEGGI ANCHE:  Green Deal europeo: la Commissione adotta nuove proposte per arrestare il disboscamento.

foto europarl.europa.eu