Giovani: la fiducia è “alta” verso il sistema educativo.

E’ stata presentata a Roma la prima rilevazione dell’Indice di Fiducia dei Giovani. Un lavoro di indagine, realizzato dall’Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dei Giovani, che ha analizzato 15 indicatori circa la percezione dei ragazzi/e italiani/e sui vari aspetti della quotidianità.

Nella fascia di età 18-24 anni, secondo la ricerca, l’indice raggiunge il 71,7%, che indica un livello di fiducia alto. I Giovani mostrano prevalentemente sentimenti positivi (53%), sebbene siano presenti anche emozioni di tristezza e rabbia. Inoltre, il 53% dei Giovani ha una visione ottimista dei prossimi anni. 9 giovani su 10, ancora, hanno espresso fiducia verso il sistema educativo, della scuola e università italiane. Un risultato, quest’ultimo, che non può che portare a domandarsi sullo stato di salute del pensiero critico tra i/le giovani del Paese.

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La ricerca ha anche rivelato che la stabilità lavorativa (95%) e il supporto familiare (96%) sono percepiti come essenziali per completare gli studi e per le scelte di vita fondamentali. L’attività fisica si conferma un elemento cruciale per il benessere psicologico e sociale (97%) e fisico (98%). Importante anche la cultura (85%) specialmente tra i più giovani, per il benessere complessivo.

Il 76% dei giovani mostra una fiducia solida nell’Unione Europea. Peccato, però, rilevare l’esitenza di un inaccessibile paradigma europeo per i giovani, confermato dagli assurdi requisiti e procedure delle call rivolte ai giovani.

Non inaspettata, quindi, la dichiarazione autoreferenziale del ministro dello Sport e dei giovani, Andrea Abodi. Esponente del Governo Meloni che, ad oggi, non ha sollevato alcuna critica verso, per esempio, il metodo di gestione del cosiddetto Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili che, ad oggi, è stanziato in assenza di un processo di co-programmazione con i giovani e le organizzazioni giovanili qualificate.

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“La presentazione di questa indagine sulla fiducia dei giovani italiani – ha dichiarato Abodi – è uno strumento fondamentale per la pianificazione delle nostre attività e si combina molto bene con le valutazioni di impatto generazionale che il Consiglio dei ministri ha varato il mese scorso. I dati che abbiamo visto sono dei sensori che consentono di comprendere lo stato d’animo dei giovani e di capire come orientare gli strumenti legislativi e le politiche relativamente ai temi della famiglia, lavoro, formazione, imprenditorialità, accesso al credito, salute, benessere e casa”.

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