Giorno del Ricordo: l’Italia rende omaggio alle vittime.

In occasione del Giorno del ricordo e dell’esodo giuliano-dalmata, sabato 10 febbraio, dalle ore 18 e fino all’una di domenica, la facciata di Montecitorio si illumina con il tricolore.

Ricorrenza citata oggi anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Sono passati quasi ottant’anni dai terribili avvenimenti che investirono le zone del confine orientale e venti anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, deliberata dal Parlamento a larghissima maggioranza. Giorno dedicato alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Lungo tempo è trascorso da quegli eventi ma essi sono emotivamente a noi vicini: questo consente – in una vicenda storica complessa e ancora soggetta a ricerche, dibattiti storiografici e politici – di stabilire dei punti fermi e di delineare alcune prospettive”.

Fatti storici, purtroppo, poco conosciuti dalla popolazione italiana: “Un muro di silenzio e di oblio – un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità – si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case, i loro averi, i loro ricordi, le loro speranze, le terre dove avevano vissuto, di fronte alla minaccia dell’imprigionamento se non dell’eliminazione fisica. Dopo aver patito le violenze subite all’arrivo del regime di Tito, quei nostri concittadini, dopo aver abbandonato tutto, provarono sulla propria sorte la triste condizione di sentirsi esuli nella propria Patria. Fatti oggetto della diffidenza, se non dell’ostilità, di parte dei connazionali. Le loro sofferenze non furono, per un lungo periodo, riconosciute. Un inaccettabile stravolgimento della verità che spingeva a trasformare tutte le vittime di quelle stragi e i profughi dell’esodo forzato, in colpevoli – accusati indistintamente di complicità e connivenze con la dittatura – e a rimuovere, fin quasi a espellerla, la drammatica vicenda di quegli italiani dal tessuto e dalla storia nazionale.

Egea Haffner, Sergio Mattarella, foto Quirinale.it
Egea Haffner, Sergio Mattarella, foto Quirinale.it

Foibe ed esodo che hanno rappresentato un trauma doloroso per la nascente Repubblica italiana, ha poi aggiunto Mattarella: “Il ricordo, la memoria della persecuzione e delle tragedie, deve essere fecondo, deve produrre anticorpi, deve portarci, come hanno sottolineato, con semplicità ed efficacia straordinaria, Lada e Alessandra Rivaroli, e anche la Signora Haffner ,  a fare in modo che simili lacerazioni crudeli nei confronti della libertà, del rispetto dei diritti umani, della convivenza appartengano a un passato irripetibile. Dall’Ucraina al Medio Oriente ad altre zone del mondo, la convivenza, la tolleranza, la pace, il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale sono messi a dura prova.

LEGGI ANCHE:  Scuola, sì dal Consiglio dei ministri all'assunzione di 62mila addetti.

“Esprimo il mio più sentito ringraziamento al Capo dello Stato per le parole pronunciate oggi sulla vicenda delle foibe e dell’esodo: suggellano in maniera sapiente e definitiva il giudizio retrospettivo su quanto accadde nel Secondo dopoguerra sul confine orientale. Nelle parole del Presidente Mattarella si può ritrovare tutta la comunità nazionale”, ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Sul Giorno del Ricordo anche il Governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Vogliamo ricordare le tante vittime innocenti e il dramma dei nostri connazionali costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case. La tragedia delle foibe, con migliaia di morti, e l’esodo degli italiani d’Istria e Dalmazia richiedono che si faccia memoria di quei fatti per ricordarci come i muri e le divisioni siano sempre un’aberrazione che si contrappone alla libertà, alla civiltà, alla democrazia. E per non lasciar cadere il monito che la storia ci consegna contro la follia di ogni totalitarismo e autoritarismo, contro la violenza cieca che si abbatte su coloro considerati diversi su basi etniche o per le proprie origini. Un orrore che si ripete ogni qualvolta si perde di vista la propria umanità”.

LEGGI ANCHE:  Giorno del Ricordo, le celebrazioni al Senato con la premiazione delle scuole vincitrici del Concorso nazionale.