Debiti fuori bilancio. Il Consiglio approva il dl 289.

Il Consiglio regionale con 28 voti a favore e 18 contrari ha approvato il Dl 289 per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Seduta iniziata con la relazione del relatore di maggioranza Stefano Schirru (Psd’Az) sui punti principali del provvedimento, ribadendo la dichiarata sussistenza dei presupposti normativi per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1 lettera e del Dlgs 23 giugno 2011 n. 118.

Intervento poco convincente per il consigliere del Movimento 5 Stelle, Alessandro Solinas, che ha lamentato “l’enorme mole dei debiti fuori bilancio imputabili all’assessorato degli Enti Locali”, stimati in circa “trenta milioni di euro”, richiamando, inoltre, le responsabilità dell’assessore Sanna che “non ha vigilato sulla corretta gestione dei suoi uffici”.

Sullo stesso binario il consigliere dei Progressisti, Gianfranco Satta, che ha invocato “trasparenza sulla spesa” e ricordato che i debiti fuori bilancio attengono ad errori materiali, spese non prevedibili o quelle derivanti da sentenze passate in giudicato. Per il collega Massimo Zedda “la realtà di oggi è che l’assessorato degli Enti Locali non ha impegnato un euro in sintonia con le leggi e le regole” e “c’è da domandarsi se le spese che hanno generato i debiti fuori bilancio siano state necessarie o meno”. “Che cosa avete fotocopiato per sforare di 106 mila euro con le fotocopie? – ha insistito Zedda – e perché non siete stati capaci di programmare le spese per spedizioni postali e i telefoni, insieme con quelle per pagare i lavori della sede di via Caprera?”.

Critico anche Eugenio Lai del gruppo LeU, secondo cui “i fatti dimostrano che pure la maggioranza non difende più l’assessore Quirico Sanna e i provvedimenti che porta in aula. Manco il gruppo del Psd’az, che le ha dato la fiducia per diventare assessore, è presente in questo momento in aula”. “Oggi – prosegue – ci sta proponendo di approvare 38 milioni di euro di debiti fuori bilancio ma queste sono normali spese, del tutto programmabili, che riguardano auto, guardie giurate e fotocopiatori. Di chi è la colpa di questi debiti fuori bilancio? Chi li ha assunti? Quali provvedimenti ha preso contro i responsabili”.

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Per Desirè Manca, inoltre “è chiaramente colpa del governo che impugna le leggi, non della totale incapacità dell’assessore Sanna. Tutti ce l’hanno con l’assessore Sanna, che per il suo incredibile lavoro ha delle spese impreviste: 37 mila euro di servizi postali e 106 mila di fotocopie, per dire. Si poteva forse prevedere una spesa di 79 mila euro per sostituire le gomme delle auto? Certo che no. Né 160 mila euro di telefonia fissa: chi poteva prevederlo un costo così. E’ bene che i sardi sappiamo che sono stati fatti debiti per 25 mila euro per la telefonia mobile, debiti che potevano essere evitati se l’assessore non fosse stato totalmente incapace di gestire l’aspetto politico del suo assessorato. L’assessore più incapace di questa giunta”.

Sempre dai banchi di Cinque stelle è intervenuto Roberto Li Gioi, che ha messo l’accento sulle difficoltà della Giunta e dell’assessore Sanna. A seguire l’on. Comandini (Pd) ha detto che “il debito fuori bilancio ha per sua caratteristica l’eccezionalità mentre queste sono poste del tutto normali. Le sue dimissioni non sono più una richiesta, perché è la sua maggioranza che la sta dimissionando a fronte dei suoi fallimenti politici e amministrativi, egregio assessore Sanna”.

Per Francesco Agus (Progressisti) “non ha nemmeno senso sfiduciare un assessore già sfiduciato e non ci presteremo a questa pantomima. Ci pensi la maggioranza a fare quello che ritiene ma sia chiaro che tutta l’azione della Giunta non è classificabile. Un esecutivo che ha nove direzioni generali commissariate e con i servizi vacanti non ha davvero bisogno di essere giudicato. Sono aspetti importanti, che riguardano aziende che hanno maturato crediti e ora devono essere pagate”.

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Per la maggioranza ha poi preso la parola il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, che entrato nel merito dei debiti fuori bilancio presentati all’Aula. “Sfido chiunque, al posto dell’assessore Sanna, ad effettuare un controllo così accurato sull’operato degli uffici. Se ritenete che qualcuno abbia sbagliato allora andate pure alla Corte dei conti ma in quest’Aula nessuno è disponibile a seguirvi sul filo di una mozione di sfiducia”.

E’ arrivata poi la replica dell’assessore Quirico Sanna: “Oggi si svolge un processo con un unico imputato. Vi sfido a chiedere un accesso agli atti per controllare la correttezza dei funzionari e dei dirigenti. “Sono pronto a prendermi la responsabilità politica ma quando si viene in un processo si presentano documenti, verifiche e informazioni. Questo lo potete fare ma non permetto a nessuno di mettere in discussione l’onestà e la capacità dei dirigenti del mio assessorato che hanno operato con scienza e coscienza. Non ho nulla da temere – ha proseguito Sanna -, posso dormire sonni tranquilli”.

La seduta è poi proseguita con le dichiarazioni di voto: “Più che un dibattito – ha dichiarato Stefano Schirru – mi è sembrato un processo. L’on. Comandini dimentica la legge 15 del 2017 che sanò debiti fuori bilancio per 40 e per 16 milioni di euro”. L’esponente sardista ha poi ricordato che la Legge Omnibus ha già previsto le somme per la copertura dei debiti: “I soldi ci sono ma occorre stanziarli con una legge specifica, inoltre la mancata copertura del servizio di guardiania è di poco più di 500mila euro. Se si vuole attaccare la Giunta e l’assessore si utilizzino altri argomenti”.

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Di diverso avviso Massimo Zedda, per il quale il “tema non è quello posto dall’assessore e dal presidente della Commissione ma la capacità di amministrare la Regione. Il problema è il funzionamento dell’intera macchina amministrativa. Ci sono 100 direzioni di servizio prive dei titolari. Così il sistema si blocca!”.

Piero Comandini (Pd) ha replicato al presidente della Terza Commissione Stefano Schirru: “I debiti fuori bilancio riconosciuti nella Omnibus riguardano sentenze del TAR o l’obbligo di pagare i debiti l’Arst, sono cose diverse rispetto a quello che ci volete far votare stasera – ha detto l’esponente della minoranza – qui non parliamo di sentenze ma di miopia politica. Sono i dirigenti che vi hanno scritto e vi hanno ripetuto che il capitolo per la guardiania era vuoto”.

Voto contrario annunciato anche da Desirè Manca (M5S) e Giuseppe Meloni (Pd).

Angelo Cocciu (Forza Italia) ha invece difeso l’operato dell’assessore e della Giunta: “Non è la prima volta che ci si trova ad affrontare debiti fuori bilancio. Conoscendo l’assessore e la struttura assessoriale non ho dubbi sulla correttezza. E’ bello venire in aula a fare i fenomeni dopo che per anni avete trovato le porte di questo assessorato spalancate”.

E’ poi seguita la votazione, conclusasi con il via libera anche all’articolato con i voti della sola maggioranza. Il testo finale è stato infine licenziato con 28 voti a favore e 18 contrari.