Gianantonio Da Re: “Strumenti finanziari specifici per incentivare l’occupazione giovanile nell’UE”. Commissario Schmit: “Novità dal FSE+”.

Secondo un rapporto pubblicato dall’Istituto Jacques Delors, pubblicato il 10 giugno, la pandemia ha avuto un impatto devastante sui giovani europei in termini di formazione e occupazione. Secondo tale studio, realizzato sulla base dei dati Eurostat, nel 2020 il tasso di giovani (15-29 anni) non studenti, dipendenti o tirocinanti si è attestato in media al 13,7% nell’UE. Una statistica che conferma le disparità tra Paesi membri nell’ambito dell’inclusione lavorativa dei giovani, come ricordato recentemente dall’eurodeputato di Identità e Democrazia, Gianantonio Da Re: “Se si limita al 5,7% nei Paesi Bassi o all’8,5% in Germania, il tasso di giovani senza formazione o occupazione raggiunge il 14% in Francia, il 17,3% in Spagna e il 23,3% in Italia”. Dati incontrovertibili che richiedono strumenti finanziari specifici per incentivare l’occupazione giovanile europea.

LEGGI ANCHE:  Nuovo patto sull’immigrazione: le reazioni degli eurodeputati.

Ieri, il commissario europeo Nicolas Schmit ha risposto all’interrogazione parlamentare dell’esponente di ID, ricordando che “in risposta alla flessione economica causata dalla pandemia di Covid-19, la Commissione nel 2020 ha adottato un’iniziativa di sostegno all’occupazione giovanile, rafforzando il programma Garanzia Giovani”.

Nicholas Schmit, foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright
Nicholas Schmit, foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright

Il rappresentante della Commissione von der Leyen ha poi ricordato l’obiettivo del piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, approvato in occasione del vertice di Porto 2021, per i giovani: “Il piano definisce iniziative e obiettivi in campo sociale e occupazionale che l’UE dovrà conseguire entro il 2030, con particolare attenzione ai giovani, ad esempio far scendere al 9% la percentuale di giovani che non hanno un lavoro né seguono percorsi di istruzione o formazione. Grazie a NextGenerationEU – ha proseguito Schmit -, il cui fulcro è costituito dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e al nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, la Commissione ha proposto notevoli opportunità di finanziamento dell’UE a favore dell’occupazione giovanile. Gli Stati membri possono utilizzare i 50,6 miliardi di euro supplementari a titolo dell’iniziativa di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa (REACT-EU) per sostenere i giovani colpiti dalla crisi”.

LEGGI ANCHE:  Così la Lombardia riporta i giovani a fare i pastori.

Inclusione dei giovani che sarà sostenuta anche dal futuro FSE+: “Nel quadro del QFP il Fondo sociale europeo Plus continuerà a sostenere l’occupazione giovanile nel periodo 2021-2027. Gli Stati membri dovranno dedicare risorse adeguate all’occupazione giovanile, in funzione dei rispettivi problemi individuati”, ovvero contrastare la piaga dei NEET, specialmente in Belgio, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Romania, Slovacchia e Spagna. Nazioni chiamate a dedicare almento il 12,5% delle risorse del fondo al sostegno dei giovani.