Difesa UE, effetto Ucraina: appalti comuni e 500 milioni di euro.

Continua sulle ali (purtroppo) della crisi geopolitica in Europa l’aumento della spesa militare nei Paesi UE-27. Aumenti, in alcuni Stati membri, capaci di sfondare repentinamente la soglia del 2% del Pil, decisamente in linea con l’effort statunitense registrato dall’inizio dell’Amministrazione Biden a sostegno dell’Ucraina.

Un nuovo corso che, di fatto, ha sbloccato la stessa Commissione europea, con l’adozione di una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa mediante appalti comuni (EDIRPA) per il periodo 2022-2024. Nuova linfa vitale per rafforzare le capacità industriali europee nel settore della difesa – generalmente le imprese più importanti per dimensione in ogni singolo Paese UE – mediante appalti comuni degli Stati membri dell’UE.

Strumento, va evidenziato fortemente voluto dal Consiglio europeo, che mira “a rispondere alle esigenze più urgenti e critiche di prodotti della difesa, derivanti all’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina”, si legge nella nota della Commissione UE.

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Esecutivo von der Leyen che ha proposto di impegnare ben 500 milioni di euro del bilancio dell’UE nei prossimi 2 anni per incentivare gli Stati membri ad effettuare acquisizioni congiunte, “in uno spirito di solidarietà, e agevolerà l’accesso di tutti gli Stati membri ai prodotti della difesa di cui vi è urgente bisogno”. La “democrazia”, come ampiamente risaputo, si fonda su solide basi…

Atto, quindi, dovuto per “evitare la concorrenza tra gli Stati membri per gli stessi prodotti” agevolando “notevoli risparmi sui costi” o meglio, una priorità improcrastinabile per alcuni rappresentanti della Commissione UE: “Gli Stati membri – per la vicepresidente esecutiva Margarethe Vestager – hanno adottato misure coraggiose trasferendo all’Ucraina i materiali di difesa urgentemente necessari. Nello stesso spirito di solidarietà, l’UE li aiuterà a ricostituire le scorte incentivando gli appalti congiunti e consentendo all’industria europea della difesa di rispondere meglio a queste esigenze urgenti. La proposta di regolamento EDIRPA rappresenta una tappa storica nell’istituzione dell’Unione europea della difesa, che aumenta la sicurezza dei cittadini dell’UE e rende l’UE un partner più forte per i nostri alleati”.

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Parere condiviso dal Commissario per il Mercato interno Thierry Breton che ha definito la proposta come un “passo storico nell’integrazione della difesa europea”. “Mentre la guerra infuria alle frontiere dell’Europa, rispondiamo all’appello dei capi di Stato dell’UE presentando oggi un nuovo strumento per sostenere, a livello europeo, l’acquisizione congiunta di armi. Oltre a contribuire a ricostituire parte delle scorte a seguito del trasferimento di armi all’Ucraina, proponiamo un incentivo mediante il bilancio dell’UE per indurre gli Stati membri ad acquistare insieme. La difesa dell’Europa compie enormi passi avanti”.

La difesa – e tutto l’indotto – decisamente sì, la diplomazia decisamente no.

Guardando alla sostenibilità finanziaria, il nuovo strumento, così come quello futuro, interverrà in linea con il Fondo europeo per la difesa, pari a 8 miliardi di euro, nel ciclo di sviluppo e acquisizione di materiali di difesa.

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L’EDIRPA integrerà inoltre lo strumento europeo per la pace (EPF), che, prosegue la narrazione della Commissione “ha consentito misure coraggiose volte a finanziare la decisione degli Stati membri di fornire materiali di difesa all’Ucraina, con un livello di sostegno finora pari a 2 miliardi di euro”.

foto Nato.int