Cyberbullismo e sexting sono i principali rischi sul web per gli adolescenti nel 2017.

Quanta consapevolezza sul web c’è i ragazzi e quali sono i principali rischi sul web? Secondo il rapporto ‘Web reputation e comportamenti online degli adolescenti in Italia, realizzato a cura del Co.Re.Com Lombardia e presentato a Montecitorio, emerge che i rischi più diffusi sul web sono il bullismo, sia offline che online (27,8%) seguito dal sexting (20,1%) e dall’abuso dei dati personali con percentuali variabili a seconda delle sue diverse forme (da un minimo di 4,3% ad un massimo di 24%).

Nello specifico, il bullismo offline e’ ancora piu’ diffuso del cyberbullismo, che comunque interessa tutte le piattaforme di social network: il 39,6% delle vittime lo ha sperimentato su Facebook, il 31,7% su WhatsApp, il 14,3% con chiamate e sms sul proprio cellulare e l’8,1% su Instagram. Tra le pratiche comunicative online piu’ rischiose messe in atto nell’ultimo anno, il 59,9% degli intervistati ha cercato nuovi amici sui social network, poco meno della meta’ (45,7%) ha aggiunto alla propria lista di contatti persone che non avevano incontrato faccia faccia o inviato loro informazioni personali (30,9%).

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Piu’ in generale, i giovani intervistati si dimostrano abbastanza consapevoli dei rischi di una cattiva gestione della propria reputazione online, ricorrendo a pratiche ‘correttive’ relative alla gestione della propria lista di contatti con la cancellazione di amici o contatti non piu’ desiderabili (60,4%) e agendo in via preventiva con la decisione di non pubblicare qualcosa per paura che possa danneggiare la propria immagine (36,2%) o di pubblicare messaggi in codice che solo alcuni amici possono capire (25,1%).

Sempre secondo lo studio, le esperienze negative su internet portano i ragazzi ad adottare una combinazione di strategie per ridurre lo stress emotivo e psicologico, rispetto alle quali la mediazione e la prevenzione scolastica inizia ad acquisire un certo peso: un terzo degli intervistati dichiara di aver ricevuto consigli dai propri insegnanti su come comportarsi con i propri contatti online (32%) e su cosa fare nel caso in cui qualcosa li turbasse o infastidisse su internet (32,7%).

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 “Lo scenario che che emerge da questo rapporto e’ preoccupante– ha dichiarato il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi durante il convegno alla Camera- l’aspetto positivo e’ che finalmente possiamo lavorare su dei dati dopo che per troppo tempo non si era fatto nulla. Dobbiamo far comprendere ai ragazzi che il virtuale e’ reale e non lontano da noi. L’atteggiamento negativo del bullo in un contesto virtuale e’ destinato ad amplificarsi e ad essere ancora piu’ nocivo”.

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