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Centro-sinistra e la doppia morale dei fondi ai comuni: piange sui tagli da Roma, ma poi fa “figli e figliastri” in casa propria.

Mentre da un lato la Governatrice della Regione Sardegna, Alessandra Todde, oggi grida allo scandalo per lo stop ai trasferimenti statali del Fondo di solidarietà comunale, dall’altro – come ricordano le tabelle della prima (e si spera ultima) manovra finanziaria del Governo regionale – si continua a gestire in modo tutt’altro che equo le risorse regionali (forse qualcuno/a non sa che i comuni in Sardegna sono 377). Un provvedimento, contestato recentemente anche dal MEF, dove le forze politiche (quelle pure e migliori) hanno elargito fondi agli enti locali con una generosità che sembra seguire più logiche di prossimità politica che di reale bisogno o merito amministrativo.

Un esempio lampante? Cagliari – amministrata dal centrosinistra – ha incassato oltre 9 milioni di euro per la gestione dei rifiuti. Altri comuni, anche virtuosi sul fronte ambientale e contabile, non hanno visto neppure le briciole. Un’assegnazione che si fatica a considerare il frutto di criteri oggettivi e trasparenti. Insomma, si predica equità, si grida allo scandalo per la condotta romana, ma nell’Isola si pratica discrezionalità.

Ed è curioso – per non dire ipocrita – che la stessa maggioranza che oggi accusa il governo nazionale di “gestione opaca e incerta delle risorse pubbliche”, si sia resa protagonista (negli ultimi 14 mesi sono andati bruciati oltre 200 milioni di euro tra assestamento di bilancio e manovra finanziaria), di una ripartizione dei fondi regionali che ha tutto il sapore del trattamento a due velocità. Chi è vicino riceve, chi non lo è resta a secco.

Una critica al Governo Meloni (tutto sommato legittima) che lascia, però, il tempo che trova dato che nell’Isola, il “Governo dei migliori” continua con la solita retorica e contrapposizione di segno politico a nocumento della qualità di governo. In Sardegna, per giustificare l’ennesima uscita stampa della presidente, basta promettere vicinanza e supporto ai sindaci sardi messi in difficoltà dal blocco statale… Bene. Ma dov’erano quelle stesse promesse quando la Regione – con piena autonomia legislativa e di spesa – escludeva i comuni non allineati dal flusso di finanziamenti della manovra finanziaria e dell’assestamento di bilancio del 2024?

Il problema della “mancanza di liquidità” a Roma è serio e va affrontato. Ma la credibilità delle istituzioni locali si misura anche – e soprattutto – nella capacità di non replicare gli stessi metodi che si condannano negli altri.

Sarebbe bene rispolverare dalle parti di viale Trento, via Oslavia e via Roma (dato che si bruciano milioni anche per le parrocchie sarde, sacrificando occasioni per i giovani nell’Isola) il passo del Vangelo “La pagliuzza e la trave”, che mette in guardia contro il giudizio affrettato e l’ipocrisia.

Si potrebbero, così, migliorare le “note del caminetto” della presidente che oggi ha appreso “con grande preoccupazione che il Ministero dell’Interno ha comunicato l’impossibilità di erogare il saldo della prima rata del Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2025”.