Germania, il tribunale revoca le restrizioni alla rivista Compact. AfD: “Abuso di potere per quasi un anno”.
Il Tribunale Amministrativo Federale di Lipsia ha revocato oggi il divieto di pubblicazione imposto nel luglio 2024 alla rivista Compact, testata vicina all’estrema destra e con posizioni filorusse. La decisione segna una svolta nella controversa vicenda che, meno di un anno fa, aveva visto il governo tedesco guidato da Olaf Scholz mettere al bando il mensile con l’accusa di “incitamento all’odio”.
Secondo i giudici, “nonostante alcuni contenuti incostituzionali”, la rivista non presenta elementi sufficienti per giustificarne il divieto. Alcune sue posizioni – si legge nella sentenza – possono essere ritenute “esagerate ma ammissibili” nell’ambito della libertà di espressione.
Compact, fondato nel 2010, nel corso degli ultimi 11 mesi ha quindi subito un vero e proprio trattamento discriminatorio sulla spinta di un provvedimento di interdizione deciso dal Ministero dell’Interno allora guidato da Nancy Faeser (SPD). Un vero e proprio bavaglio, come rilevato oggi in occasione della pubblicazione della sentenza del tribunale di Lipsia, retto da accuse di diffusione di odio antisemita e xenofobo.
Dopo la sentenza, Compact ha celebrato la vittoria parlando di “uno schiaffo per Nancy Faeser”. E non si è fatta attendere la reazione politica: Petr Bystron, deputatodi Alternative fur Deutscheland, ha condannato duramente l’intera vicenda, parlando di “normalizzazione delle distorsioni giuridiche contro l’opposizione”.
“Il fatto che si esulti per questa sentenza – ha dichiarato – dimostra quanto profondamente la repressione dell’opposizione sia stata sdoganata negli ultimi anni. In uno Stato di diritto dovrebbe essere ovvio che i media non possano essere vietati. La libertà di stampa e di parola sono diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione”.
Bystron ha poi attaccato l’ex ministra Faeser, definendo le sue azioni “un abuso vergognoso delle istituzioni statali per colpire il dissenso”. Ha infine chiesto l’apertura di un’indagine: “È tempo di fare luce su questo abuso di potere. Faeser e i suoi complici devono essere chiamati a rispondere per abuso d’ufficio e per aver contribuito alla delegittimazione dello Stato”.
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