Centro di programmazione regionale, la Commissione Ue (non) interviene sul ritardo della nomina.

Il Centro di programmazione regionale continua a non avere una guida. In una regione dove anche nei vari assessorati mancano i Direttori Generali una mancanza, tutto sommato, accettabile per una maggioranza sempre più imbarazzante.

Una nomina che ha tutti i caratteri del giallo se si pensa che lo scorso 13 aprile con deliberazione 14/28 erano state attribuite le funzioni di Direttore generale del Centro Regionale di Programmazione ad Eugenio Annichiarico, vista la non “sussistenza di criticità” e di “motivi ostativi alla nomina” come indicato nel documento firmato dall’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino .

Figura, quella del Direttore del Centro Regionale di Programmazione, sul quale, ricordiamolo a qualche yes man della maggioranza, ricadono anche le funzioni di Autorità di Gestione del POR FESR.

Di fatto, però, l’ingaggio di Annicchiarico è poi saltato e, di fatto, il Crp, dal dopo Massimo Temussi (ora all’ANPAL), continua a essere governato dalla funzionaria più anziana, che però ha poteri ridotti.  Il risultato è che il Crp, cui spetta la gestione di una parte della programmazione europea, opera con il freno a mano tirato.

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Eppure, ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale sarda n. 40 del 5 novembre 2018, il Centro di pianificazione territoriale ha il compito di predisporre, attuare e coordinare i piani e i programmi della politica di coesione dell’Unione europea.

Riflessioni sulle questioni di opportunità a parte, nonostante le polemiche per i ritardi nella nomina del direttore del Crp, il tema è stato portato all’attenzione del Parlamento europeo e della Commissione UE, dove l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio del gruppo S&D, ha chiesto all’Esecutivo von der Leyen di intervenire sulla materia.

“Secondo quanto riportato dalla stampa, il presidente della Regione Sardegna è in ritardo di oltre cinque mesi nella nomina del direttore del Centro di programmazione regionale – scrive Smeriglio -. Il 22 gennaio 2023 era prevista la nomina di un direttore e, in mancanza di un direttore, nessun comitato regionale di sorveglianza per il FESR 2021-2027 – incaricato di sovrintendere all’attuazione del programma, approvato dalla Commissione europea nell’ottobre 2022, e individuare criteri di selezione per i progetti da finanziare – potrebbero essere stabiliti. Questo ritardo ha quindi messo a repentaglio centinaia di milioni di euro di investimenti pubblici, vitali per le imprese sarde già dilaniate dalla crisi economica degli ultimi anni, con forti ripercussioni sulla popolazione”.

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Mancata nomina del Direttore del Crp da parte della regione che rappresenta, di fatto, un grave ostacolo alla realizzazione dei progetti e al corretto utilizzo delle risorse europee, trattandosi, ricordiamolo alla maggioranza, di fondi in gestione concorrente.

Sul tema oggi ha risposto la Commissaria europea Elisa Ferreira: “La Commissione è a conoscenza della situazione dell’autorità di gestione del Fondo di Sviluppo Regionale in Sardegna e ha seguito da vicino la situazione esprimendo forte preoccupazione riguardo al possibile impatto di questo ritardo sull’attuazione del programma e su quanto previsto dalle disposizioni comuni del Regolamento (UE) 2021/1060, tuttavia ai sensi dell’articolo 71 dello stesso Regolamento è responsabilità degli Stati membri individuare un’autorità di gestione dei programmi”.

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Insomma, il solito, quanto ricorrente, gap di competenza della Commissione Ue successivamente rassicurata dalla Regione Sardegna circa la continuità operativa del Crp, nonostante l’assenza del Direttore Generale, e dello svolgimento della prima riunione del Comitato di Sorveglianza per il triennio 21-27, sempre in assenza del già citato DG.

foto European Committee of the Regions